Green economy: è la strada giusta e innovativa per tutelare l'ambiente e rilanciare economia e occupazione

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L’opinione di Giovanni Ghiotti-

 La green economy può e deve essere un importante traino dell”economia sammarinese, sia per creare nuovi posti di lavoro, che per affrontare la sfida epocale della tutela ambientale e dei cambiamenti climatici. Una sfida a cui non possiamo certamente sottrarci, in quanto sono in gioco le sorti dell’intero pianeta. Sulla strada della economica verde si sono già incamminati diversi paesi, tra cui gli USA con la nuova amministrazione. A San Marino si parla tanto di crisi e di misure anti-crisi, ma c’è troppa genericità, e quindi va apprezzato ogni contributo propositivo volto a delineare in modo concreto  prospettive innovative per l’economia sammarinese. In tal senso, è con interesse che abbiamo letto le proposte di Loris Francini, auspicando che a San Marino si possa aprire fin d’ora un ampio dibattito che porti a precise scelte nel campo dell’economia sostenibile. Alcuni degli indirizzi da seguire possono essere:

 

– Il forte impulso alle energie pulite e rinnovabili, in modo da iniziare a superare la dipendenza dal petrolio e ridurre i livelli di inquinamento. Questo, anche attraverso una politica di incentivi ancora più efficace da parte dello Stato per favorire i mezzi di trasporto alimentati a gas e metano, che hanno emissioni meno inquinanti.

 

– Oltre a favorire le aziende a basso impatto ambientale e tecnologicamente avanzate, vanno destinati significativi incentivi e agevolazioni per le imprese che producono materiali e strumenti per le energie rinnovabili, o che operano nel campo della tutela ambientale. Si tratta di aziende ad alto contenuto tecnologico, e quindi ad elevato valore aggiunto, in cui possono trovare sbocchi professionali molti giovani sammarinesi. Ad esempio l’Italia, che non è tra i paesi più avanzati in fatto di energie alternative, è prossima a partire con questa politica di incentivi

 

– Dare concreta attuazione alla recente legge sull’efficienza e il risparmio energetico degli edifici, provvedendo in primo luogo ad emanare i necessari decreti attuativi. Una legge che ha, tra i propri obiettivi, quello di diminuire i consumi di energia attraverso una migliore efficienza strutturale degli immobili – che può contribuire a rilanciare le attività artigianali e le imprese nel comparto dell’impiantistica e costruzioni – e di produrre energia elettrica da parte dei singoli cittadini, sia per il consumo familiare, che da poter rivendere alla stessa AASS. Una modalità, questa, che può contribuire a ridurre la dipendenza di San Marino dalle forniture energetiche esterne.

 

– Prevedere incentivi dello Stato anche per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo e ad elevata efficienza energetica.

 

– Dare corso su larga scala alla pratica della raccolta differenziata dei rifiuti, senza escludere la possibilità di favorire attività economiche legate al riutilizzo dei rifiuti differenziati (come avviene nei paesi più evoluti sul piano ambientale e tecnologico).

 

– Favorire un modello di turismo basato sulla qualità dell’ambiente, sulla valorizzazione del patrimonio storico-istituzionale del paese, sulla tipicità dei prodotti sammarinesi.

 

Naturalmente, questi sono solo alcuni primi spunti propositivi. Auspichiamo che ne arrivino tanti altri, in grado di favorire, da parte del mondo politico e istituzionale, l’elaborazione di concreti progetti per aprire questa nuova strada dell’economia sammarinese. Da parte nostra, come parte sociale, siamo disponibili a confrontarci con tutti coloro che vorranno misurarsi con questa sfida importante e innovativa, rivolta ad un nuovo sviluppo del paese.

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