Guardie giurate a Rimini: cresce la tensione con l’avvio dello stato di agitazione

A Rimini, la situazione lavorativa nelle fila della vigilanza armata si fa sempre più critica. I 25 addetti impiegati da Coopservice S.p.A. denunciano un clima di forte insoddisfazione, che ha portato all’apertura ufficiale dello stato di agitazione. A sollevare la questione sono Filcams Cgil Rimini, Fisascat Cisl Romagna e UilTucs Emilia-Romagna, insieme alle rappresentanze sindacali aziendali, che lamentano l’assenza di risposte da parte dell’azienda dopo la richiesta di confronto inviata il 9 aprile scorso.

I lavoratori segnalano una serie di problematiche che incidono sul loro operato e sulle condizioni di lavoro: la mancanza di trasparenza sull’andamento aziendale locale, il calo dei servizi e l’incertezza circa la stabilità occupazionale della filiale riminese. A queste si aggiungono preoccupazioni riguardo alla sicurezza nei siti HERA, definita inadeguata, soprattutto per la carenza di un chiaro mansionario che disciplini ruoli e responsabilità. Inoltre, la qualità degli spazi di lavoro, come i corpi di guardia, e la pulizia dei mezzi aziendali non soddisfano gli standard richiesti, nonostante le indicazioni dell’AUSL di Rimini.

Le critiche si estendono anche alla gestione degli esuberi: trasferimenti senza il dovuto confronto sindacale e turni extra-provinciali non accompagnati dai previsti compensi economici sono motivo di forte malcontento. I sindacati definiscono inaccettabile l’atteggiamento di Coopservice, che ignora le richieste legittime dei lavoratori e rimanda ogni soluzione su temi cruciali come la salute, la dignità e i diritti contrattuali.

Con la determinazione di tutelare i diritti di chi quotidianamente garantisce la sicurezza nel territorio, i sindacati avvertono che la protesta andrà avanti e, se non si otterranno risposte concrete, si arriverà alla proclamazione dello sciopero.