La polizia sostiene che l’inviato del quotidiano confindustriale, sedicente alfiere del giornalismo investigativo che “mette a rischio la pelle” con il proprio lavoro, è stato forse un po’ troppo vicino all’ex dirigente confindustriale oggi in carcere.
Il giornalista che rischia la pelle. Anche pernottando al Sea Palace di Cefalù?
“Contro l’epidemia della criminalità c’è un vaccino formidabile: l’onestà di ogni singolo uomo” E’ questo l’esergo di “Guardie o ladri” il blog del giornalista investigativo de Il Sole 24 Ore Roberto Galullo.
Ognuno ha ovviamente la propria concezione di onestà, ma quella a cui dovrebbero aderire i giornalisti italiani è stabilita formalmente dall’articolo 2 del Testo unico dei doveri del giornalista approvato dal Consiglio Nazionale dei Giornalisti il 27 gennaio 2016. Elencando i “fondamenti deontologici” della professione quell’articolo riporta che “il giornalista…non accetta privilegi, favori, incarichi, premi sotto qualsiasi forma (pagamenti, rimborsi spese, elargizioni, regali, vacanze e viaggi gratuiti) che possano condizionare la sua autonomia e la sua credibilità”.
Su questa base codificata, le informazioni contenute nella Comunicazione di Notizia di Reato, o CNR, prodotta dalla squadra mobile di Caltanissetta a supporto dell’inchiesta su Antonello Montante portano a concludere che Galullo farebbe bene, come minimo, a cambiare esergo. E forse anche il nome del proprio blog.
Dall’indagine sull’ex presidente di Confindustria Sicilia, attuale numero uno di Rete Impresa Servizi di Confindustria nazionale arrestato il 14 maggio scorso per corruzione è emerso che Galullo non solo “ha un rapporto molto stretto con il Montante” ed “è a quest’ultimo asservito nell’informazione che attiene tutto ciò che [lo] riguarda”, ma potrebbe anche aver violato l’articolo 2 del codice deontologico dei giornalisti.
La polizia ha infatti trovato una ricevuta fiscale dalla quale risulta che Galullo e sua moglie hanno “usufruito di vacanze pagate a Cefalù”. L’inviato de Il Sole 24 Ore si sarebbe fatto pagare da Montante un pernottamento presso il Cefalù Sea Palace per “un importo di 404,00 euro”.
Sempre Montante avrebbe poi fatto acquistare a Unioncamere Sicilia 500 copie del libro di Galullo “Finanza Criminale”, con un investimento di 4.450 euro.
Come se non bastasse, sempre secondo la polizia, Galullo avrebbe anche “collaborato con il Montante nella redazione di un memoriale che poi ha depositato in sede di riesame, dopo le perquisizioni effettuate a suo carico”.
A dare il quadro di quello che gli inquirenti chiamano “il legame esistente tra il Galullo e il Montante” sono alcune intercettazioni di telefonate tra i due. In una telefonata del 9 giugno 2016, scrive la polizia, “il Montante dava precise indicazioni al Galullo Roberto di cosa scrivere […] e il Galullo non batteva ciglio e ripeteva ciò che avrebbe dovuto scrivere, ricalcando gli ‘ordini’ del Montante.
MONTANTE: La voce Lo Bello falla sparire…
GALULLO: Chi scusami?
MONTANTE: La voce Lo Bello, falla sparire…
GALULLO: Lo Bello? Ah okay ok ok…
MONTANTE: Tutto quello che ha detto Boccia fallo sparire pure…
GALULLO: Quindi tolgo Lo Bello? E poi non ho capito cosa mi hai detto.
MONTANTE: Squinzi… enfatizza Squinzi…
GALULLO: Quindi Lo Bello lo tolgo tutto quanto, ok?
MONTANTE: Perché loro ce l’hanno sulle palle…
GALULLO: E certo, e certo…
MONTANTE: Allora… invece enfatizza l’attività – oltre a quella della Marcegaglia – la continuità…
GALULLO: Giusto, giusto…
MONTANTE: Quindi cancella tutto. Come se quello di Boccia fosse…
GALULLO: Sì, sì, sì, sì. Va bene, va bene, va bene…
MONTANTE: Il contenuto non deve cambiare, capito? Deve…
GALULLO: Sì, sì…
MONTANTE: … deve essere tolta qualche parola. Non devi cambiare il contenuto.
GALULLO: Sì… ma ti è piaciuto? Ti piace come cosa?
MONTANTE: È spettacolare, spettacolare.
Di fronte a queste evidenze, ho contattato sia Roberto Galullo sia il Comitato di redazione de Il Sole 24 Ore.
Galullo ha replicato con due messaggi elettronici uno più caramelloso dell’altro in cui non ha risposto a nessuna delle tre domande che gli avevo posto, spiegandomi che “purtroppo la questione ha assunto dei toni che mi impongono di riferire solo formalmente nei termini previsti dalle norme che regolano la nostra professione”.
Per dovere di cronaca ecco le domande che gli avevo rivolto:
1. Nella CNR si legge che Montante (o Unioncamere Sicilia) avrebbe pagato un pernottamento tuo e di tua moglie presso il Cefalù Sea Palace. Vorrei avere una tua conferma di questo dato e in tal caso avere, se possibile, una tua spiegazione della cosa;
2. Nella stessa CNR si scrive che Montante/UnionCamere Sicilia hanno speso quasi 4.500 euro per comprare 500 copie di un tuo libro. Vorrei sapere se ne eri consapevole e se puoi spiegare questo massiccio acquisto all’ingrosso di un tuo libro;
3. Sempre nello stesso documento si riporta che tu avresti “collaborato con il Montante nella redazione di un memoriale che poi ha depositato in sede di riesame, dopo le perquisizioni effettuate a suo carico”. Vorrei avere una tua conferma e in tal caso, se possibile, una tua spiegazione.
Il Cdr de Il Sole 24 Ore mi ha invece risposto segnalandomi tra l’altro il comunicato pubblicato sul quotidiano confindustriale il 19 maggio scorso. Eccolo: “Prendiamo atto con sconcerto delle notizie sull’indagine della Procura di Caltanissetta che riguarda Antonello Montante, già membro del Cda del Sole 24 Ore ed esponente di Confindustria, assieme ad altri 21 indagati e attendiamo con fiducia che la magistratura ne chiarisca i contorni. Il nostro giornale segue la vicenda – come confermato dal direttore al Cdr – con la massima attenzione e ne informerà puntualmente i lettori con lo scrupolo e l’autonomia che caratterizza la nostra testata”.
Peccato che finora non sia uscito un singolo articolo che informi i lettori de Il Sole 24 Ore non dico “puntualmente” ma anche solo superficialmente dei rapporti tra l’inviato di punta e il dirigente confindustriale oggi in galera.
Comunque, niente paura cari lettori del foglio color salmone: il CdR mi ha assicurato di aver “sottolineato da subito al direttore come la nostra priorità sia la tutela del Sole 24 Ore e della sua immagine. E il direttore si è impegnato ad assumere iniziative in questo senso”. Insomma, potete star sicuri che il quotidiano di Confindustria sarà come sempre un modello di quella “terzietà” giornalistica che sta molto a cuore a Galullo (tanto da sentire il bisogno di esortarmi a mantenerla nello scrivere di questa imbarazzante vicenda).
Claudio Gatti, gradozeroblog.it
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