Guido Rossi l’aveva detto! Allarme ignorato per Delta

La Banca d’Italia ha gia’ sottolineato in due distinte occasioni di essere “parte offesa” nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura di Forli’ sull’attivita’ di riciclaggio a San Marino e sui rapporti tra la locale Cassa di Risparmio e la societa’ bolognese Delta. Tuttavia, a leggere l’esposto presentato da Guido Rossi alla Banca d’Italia per conto di So.Pa.F, un documento finora inedito ma acquisito tra gli atti dell’inchieste dalla Procura di Forli’ e che MF-Milano Finanza ha potuto consultare, emergono alcune circostanze sulle quali, almeno sulla stampa, non e’ ancora stata fatta piena luce.

Non si capisce, spiega un articolo di MF, ad esempio, la ragione per la quale, nonostante l’esposto di Rossi, in cui sono evidenziati episodi di “aperta violazione degli ordinamenti societari e del credito dello Stato italiano” in relazione agli assetti proprietari di Delta, porti la data del 29 novembre 2007, il provvedimento con cui la Banca d’Italia ha sospeso l’autorizzazione alla Cassa di Risparmio di San Marino a detenere la partecipazione nella societa’ bolognese sia stato preso solo il 23 aprile 2009. Dall’esposto di Guido Rossi al provvedimento di Via Nazionale nei confronti della banca sanmarinese e di Estuari (la societa’ del management di Delta che di fatto era una propaggine della Cr San Marino) passa dunque quasi un anno e mezzo. Invece di raccogliere l’allarme di Rossi, la Banca d’Italia lascia passare alcuni mesi dal ricevimento dell’esposto (dicembre 2007). I vertici di So.Pa.F. vengono ricevuti dalla Vigilanza solo due mesi dopo, nel febbraio 2008, e nulla sembra muoversi nonostante i legali della societa’ milanese, in marzo, forniscano alla Banca d’Italia ulteriori fatti a sostegno delle proprie tesi.