Secondo gli ultimi sondaggi tre italiani su quattro Donald Trump non piace, anche se il suo gradimento sta crescendo da quando è diventato presidente degli Stati Uniti. La sua nomina alla Casa Bianca non ha per ora spostato gli equilibri tra i partiti di casa nostra. Tutto come prima, dunque? No: prepariamoci a qualche scossone.
Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, sul Giorno spiega che lafiducia degli italiani in Trump è salita dal 22% pre-elezioni all’attuale 37%e parallelamente il suo indice di pericolosità è calato dal 57% al40%. Nessun partito, né a destra (dalla Lega Nord, più entusiasta, alla cauta Forza Italia) né a sinistra (il Pd anti-Trump, cui si aggiunge l’effetto del sostegno aperto del governo alla Clinton) né nel terzo polo grillino, “sembrerebbe avere giovato dal corso degli eventi”.
Secondo Enzo Risso di Swg, sono addirittura tre su quattro gli italiani che danno un giudizio totalmente (45%) o parzialmente negativo (29%) di Trump. Numeri più severi rispetto al sondaggio di Ipr, ma la musica non cambia. Eppure, scendendo nel dettaglio, Risso al Messaggero sottolinea come il 40% degli italiani che si dichiarano poveri dia un giudizio molto o abbastanza favorevole del neo-presidente americano. Segno che gli argomenti usati da Trump (anti-politica, anti-immigrazione, anti-globalizzazione, riassumendo in maniera un po’ brutale) fanno presa eccome nell’elettorato italiano.
“Oggi da noi la faglia più importante sulla quale si decide per chi votare resta quella fra onestà e furbizia – spiega Risso -, tuttavia sempre più italiani decidono in base alla loro percezione della contrapposizionecittadini/poteri forti“. Sono gli argomenti che hanno fatto la fortuna delMovimento 5 Stelle, ma Trump porta un elemento ulteriore. “Nel nostro Paese è cresciuta negli ultimi anni un’ondata di anti-capitalismo. E lo sviluppo di questo tema sarà decisivo per il mondo occidentale”. E che a indicare la strada sia un tycoon di New York suona quantomeno paradossale. Libero