Eccellentissimi Capitani Reggenti,
Illustri Autorità,
Signor Ambasciatore,
Signore e Signori,
Ho l’onore di presentare Loro la Delegazione della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, guidata dal Presidente, Onorevole Stefano Stefani, che ha partecipato ai lavori della Riunione Congiunta con i Membri della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione, della Repubblica di San Marino, svoltasi stamane in questa sede.
In questa occasione desidero esprimere i sentimenti del più vivo compiacimento per la realizzazione di tale iniziativa, che sicuramente, come mi risulta sia emerso dallo svolgimento degli odierni lavori, potrà contribuire a rafforzare anche a livello parlamentare i legami di conoscenza, di cooperazione e di amicizia che intercorrono fra lo Stato sammarinese e quello italiano e che tuttora si snodano nel solco della via maestra tracciata settant’anni fa dalla Convenzione italo-sammarinese di Amicizia e Buon Vicinato del 31 marzo 1939.
Da quella data una lunga serie di Accordi ed intese ha arricchito il rapporto fra i due Paesi, aggiornando ed estendendo la portata della Convenzione del 1939 rispetto allo sviluppo delle condizioni economiche, sociali e culturali e all’emergere di nuove istanze e necessità, su cui si è progressivamente regolato il rapporto bilaterale superando limiti ed ostacoli ed estendendo reciproche opportunità e forme di collaborazione in numerosi settori.
In tale ambito si colloca anche l’ultimo Accordo fra San Marino ed Italia in materia di Cooperazione Economica, che ho firmato il 31 marzo scorso con il Ministro degli Affari Esteri italiano Franco Frattini in occasione della sua visita ufficiale a San Marino e che è strettamente collegato all’Accordo in materia finanziaria ed all’Accordo contro le doppie imposizioni fiscali, di cui è stato negoziato in questi mesi un Protocollo di modifica, intese che i due Governi si erano impegnati a definire in tempi brevi ed il cui accordo sui testi è stato raggiunto sin da fine giugno fra le delegazioni tecniche dei nostri due Paesi.
Richiamando le parole del Ministro Frattini in quell’occasione, ritengo che davvero la Convenzione di Amicizia e Buon Vicinato del 1939 costituisce la pietra angolare che, con i necessari adattamenti, ha retto per 70 anni i rapporti fra i nostri due Paesi con comune soddisfazione, poiché ciò che unisce in maniera così speciale i nostri Paesi non sono solo la contiguità territoriale o i secolari rapporti storici e culturali, ma anche un idem sentire, una condivisione di interessi ed ideali che pongono le basi per sentimenti di autentica amicizia tra i due Paesi e di fratellanza tra i Popoli e consentono di affrontare uniti le sfide poste da un contesto mondiale in così rapida e complessa evoluzione.
Quell’idem sentire, ricordato dal Ministro Frattini, è alla stessa base dell’amicizia, alla quale la Convenzione del 1939 fa riferimento, e l’amicizia, come sappiamo, si basa sulla reciproca fiducia e si alimenta dello scambio e della comprensione delle reciproche ragioni.
Auspico dunque che gli Accordi sopra indicati possano quanto prima essere sottoscritti, consentendo il superamento di incomprensioni che hanno segnato il recente passato e marcando anzi un ulteriore e significativo passo in avanti sulla strada di quella reciproca, proficua collaborazione a cui si ispirò la Convenzione del 1939, che anche con questa Riunione congiunta delle Commissioni esteri parlamentari dei due Paesi viene ricordata.
Desidero in questa sede ed a questo proposito ringraziare i membri delle Commissioni Parlamentari per gli Affari Esteri della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana e del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino per l’auspicio espresso nel comunicato stampa congiunto odierno di una tempestiva attuazione della Dichiarazione congiunta sottoscritta il 31 marzo scorso dal Ministro Frattini e da me quanto alla positiva e rapida conclusione dell’iter di firma e per l’impegno dei rispettivi Parlamenti ad una tempestiva ratifica.
Sono stati proprio i sentimenti della più autentica fratellanza fra le due popolazioni a rendere possibile nel 1944, durante l’infuriare della guerra, l’accoglimento di oltre 100.000 profughi italiani su questo piccolo territorio di 60 kmq, ove, in virtù della sua neutralità, essi trovarono la salvezza, con l’asilo e la assistenza forniti dalle famiglie e dalle istituzioni sammarinesi, in uno sforzo di solidarietà straordinario se si pensa alle condizioni di estrema povertà in cui versava il Paese in quel periodo.
Nelle odierne condizioni, fortunatamente del tutto mutate e diverse, in cui San Marino si rapporta con uno sviluppo economico e sociale che vede un’importante compartecipazione anche da parte italiana, mediante una radicata attività industriale e produttiva, la presenza di una folta comunità residente su questo territorio e di oltre 6.000 lavoratori frontalieri, anche lo Stato sammarinese è profondamente impegnato ad affrontare, mediante la individuazione e la adozione delle scelte più adeguate, le esigenze che la crisi economica globale impone alla comunità internazionale.
In questo senso condividiamo perciò con responsabilità e determinazione il processo in atto a livello internazionale, teso a ridisegnare le regole – le quali ovviamente assumono un rilievo particolare rispetto al rapporto italo-sammarinese – su cui si basano la operatività finanziaria dei singoli Stati e delle loro istituzioni e le loro reciproche interrelazioni.
E in tale ambito si collocano i passi significativamente compiuti da San Marino e positivamente accolti, nello scorso mese di settembre, dalle competenti Organizzazioni internazionali, sia in sede Moneyval per la parte più prettamente finanziaria, sia in sede OCSE per la parte di maggior rilievo nel settore economico, ove, riconoscendosi i progressi realizzati da questo Paese rispetto agli standard fissati, San Marino è stato inserito nella white list.
Ritengo infine inoltre non secondario sottolineare in questa sede che la Repubblica Italiana e la Repubblica di San Marino, proprio in ragione della condivisione di un identico humus culturale e valoriale, condividono spesso battaglie importanti anche rispetto ai grandi temi ideali che ispirano atti di fondamentale portata per la comunità internazionale. Cito a titolo esemplificativo il comune impegno per la abolizione della pena di morte, con il conseguimento di una moratoria internazionale nelle esecuzioni capitali, obbiettivo cui l’Italia ha dedicato uno sforzo intenso ed appassionato e che questa Repubblica, in linea con le sue tradizionali posizioni per la affermazione ed il rispetto dei diritti dell’uomo, ha pienamente condiviso e appoggiato. O l’impegno per il raggiungimento dell’obiettivo della riforma del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, in una direzione che garantisca maggiore democrazia, maggiore rappresentatività e maggiore efficacia nell’adozione delle decisioni.
Nel ringraziare pertanto gli Onorevoli Membri della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera italiana dei Deputati per la loro presenza a San Marino e per il contributo che, anche sulla base di questa speciale Riunione a San Marino, nei loro rispettivi ruoli potranno esprimere, sul piano parlamentare, alla costruzione di questo percorso comune, nel rispetto delle prerogative e dell’interesse di entrambi gli Stati, confido che abbiano avuto modo di apprezzare il soggiorno nel nostro Paese – o che lo possano fare nel pomeriggio se non partono immediatamente – e auguro Loro un buon rientro a Roma ed il migliore successo nell’espletamento del Loro impegno istituzionale e politico.