Israele. Uccisi cinque palestinesi. Guerriglia a Gaza

Palestinians throw stones at Israeli border police during clashes in the East Jerusalem neighbourhood of Issawiya March 16, 2010. Dozens of Palestinian stone-throwers clashed with Israeli police in East Jerusalem on Tuesday on a "day of rage" Hamas Islamists declared in protest at Israel's consecration of an ancient synagogue in the city. REUTERS/Darren Whiteside (JERUSALEM - Tags: POLITICS CIVIL UNREST)
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Resta altissima la tensione in Israele, dove il bilancio provvisorio di una giornata di scontri e aggressioni parla di cinque morti e numerosi feriti. Dopo gli incidenti dei giorni scorsi, quattro palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano e altri 11 sono rimasti feriti nella striscia di Gaza, in una zona alla frontiera con Israele. I quattro uomini (di cui si conoscono al momento i nomi dei primi due, Shadi Daula e Ahmed al Hirbawi, entrambi ventenni) sono stati colpiti a morte dai soldati dopo che circa 200 palestinesi si sono avvicinati alla frontiera tirando pietre e facendo rotolare pneumatici incendiati verso le forze di sicurezza. Sono i primi palestinesi ad essere ucciso in scontri a Gaza da quando è cominciata l’escalation fra palestinesi e israeliani, che appare ormai una nuova intifada, all’inizio di ottobre.

Hamas: “Rafforziamo l’intifada”. Il leader del movimento islamico palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, ha invocato ulteriori scontri durante il sermone in una moschea a Gaza: “Chiediamo il rafforzamento e l’aumento dell’intifada. E’ l’unica strada percorribile per giungere alla liberazione”, ha detto nel suo discorso, aggiungendo poi che “Gaza adempierà al suo compito nell’intifada a Gerusalemme ed è pronta al confronto”.

Haniyeh ha poi ribadito che è errato parlare di Gaza e della Cisgiordania come due entità geografiche separate. “Siamo un unico popolo, dobbiamo coordinare un’unica strategia”, ha aggiunto. Haniyeh ha anche assicurato che, “malgrado il blocco imposto da Israele”, Hamas è in grado di intervenire nel conflitto in corso a Gerusalemme e nei Territori. Al termine delle preghiere nelle moschee masse di dimostranti si sono dirette verso il confine settentrionale della striscia di Gaza dove hanno dato vita a duri scontri con l’esercito israeliano in cui sono morte quattro persone.

Un morto in Cisgiordania. Nelle stesse ore un palestinese è stato ucciso in Cisgiordania. L’uomo aveva aggredito e accoltellato un agente della guardia di frontiera nella colonia di Kiryat Arba, nei pressi di Hebron, tentando di impossessarsi della sua pistola. L’agente è rimasto leggermente ferito. Nel frattempo, aggiorna Radio Gerusalemme, gruppi di coloni stanno cercando di raggiungere Hebron, ma l’esercito israeliano è finora riuscito a sbarrare loro la strada.

Una donna ferita. Un grave incidente è accaduto anche ad Afula, nel nord del paese: una donna ha aggredito con un coltello un agente di sicurezza nei pressi della stazione dei bus. Secondo il portavoce della polizia, la donna avrebbe provato a colpire l’agente che ha aperto il fuoco ferendola. Proprio ad Afula, giovedì sera, un palestinese ha ferito a coltellate un soldato israeliano.

Quattro accoltellati. Stamattina quattro persone, due beduini cittadini di Israele e due palestinesi, sono state accoltellate oggi a Dimona (Neghev), nel sud del paese, presumibilmente dallo stesso assalitore. Secondo la polizia israeliana si tratta in apparenza di un attacco “nazionalistico” di un abitante di Dimona in ritorsione agli attacchi palestinesi dei giorni scorsi. Gli aggrediti sono un netturbino e tre muratori. Uno dei feriti, 35enne, ha riportato lievi lesioni, mentre altri due 50enni sono rimasti appena feriti.

I tre sono stati tutti pugnalati nelle vicinanze di una scuola locale. Poco prima era stato ferito un altro uomo, al torace, anche lui non gravemente. La polizia ha fermato un israeliano ritenuto responsabile sicuramente della prima aggressione: il sindaco di Dimona, Benny Biton, ha riferito a Radio Israele che il sospettato era un residente della città già “noto alla polizia”. Due delle vittime sono riuscite a recarsi loro stesse al commissariato locale per denunciare l’accaduto.

Il quattordicenne. Ma l’escalation di violenza assume proprorzioni sempre più preoccupanti. Un quattordicenne israeliano è stato accoltellato, per fortuna in modo leggero, da parte di un palestinese nel centro di Gerusalemme. L’assalitore è stato arrestato.

Netanyahu. Benyamin Netanyahu ha ufficialmente condannato l’aggressione : “Il primo ministro – afferma un comunicato del suo ufficio – condanna con forza l’attacco a persone innocenti.
Israele – è stato aggiunto – è uno Stato di diritto. Quanti ricorrono alla violenza saranno perseguiti per legge, chiunque essi siano”.

Assalti a troupe e giornalisti. L’episodio avviene in un clima tesissimo che avvolge tutto Israele.  Una troupe delle televisione commerciale israelianaCanale 2 è stata attaccata la scorsa notte dalla folla ad Afula, poco dopo l’accoltellamento di un soldato da parte di un palestinese. In particolare è stato aggredito dei passanti il giornalista dalla emittente, Forat Nassar, che è arabo. Anche un tecnico ebreo è rimasto contuso. Passanti arabi sono stati attaccati la scorsa notte a Natanya (a Nord di Tel Aviv) e a Gerusalemme, dove centinaia di estremisti di destra hanno inscenato una manifestazione di carattere xenofobo. Un loro esponente è stato arrestato dalla polizia.

Intanto si è appreso che sabato un giornalista sportivo ebreo è stato malmenato da tifosi arabi nello stadio di Sakhnin (Galilea) dove si disputava la partita fra la squadra locale e il Beitar Gerusalemme. Il cronista è uscito  dallo stadio scortato da otto agenti di sicurezza.

Spianata blindata. Le forze di sicurezza israeliane continuano a presidiare la città di Gerusalemme, mantenendo una forte presenza soprattutto intorno alla Città Vecchia dove centinaia di palestinesi stanno partecipando alla consueta preghiera del venerdì. Nella giornata di ieri la polizia ha annunciato restrizioni all’ingresso della Spianata delle Moschee, che è consentito solo agli uomini oltre i 45 anni e le donne di ogni età. “La polizia e le forze della Guardia di frontiera sono schierati dalle prime ore del mattino intorno al centro storico e le vie adiacenti al Muro Occidentale della Spianata per mantenere l’ordine e la sicurezza”, si legge in una nota della polizia. “Interverremo con forza contro ogni tentativo di attacco”.

Ramallah. Le autorità israeliane temono scontri anche a Ramallah, dove questa mattina è stata restituita la salma di Mohammeed Halabi, il palestinese di 19 anni che il 4 ottobre uccise a coltellate due israeliani nella città vecchia di Gerusalemme e fu a sua volta ucciso dalla reazione della polizia. I funerali si stanno svolgendoad Al-Bireh (Ramallah) e la polizia è in massima allerta.

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