In questi ultimi tempi è salito alle cronache, oltre agli altri, l’argomento rincaro delle bollette di luce e gas. Anche a San Marino sono stati ipotizzati rincari che arrivano fino al 30/40%. Certo ci sono le contingenze internazionali e il problema non è solo sammarinese, ma è necessario che la politica intervenga per contenere gli esborsi famigliari poiché il momento si sta facendo delicato per molti sammarinesi.
Il caro vita aumenta inesorabilmente mentre stipendi e pensioni sono fermi da tempo; l’arrivo della pandemia ha notevolmente peggiorato la situazione soprattutto per alcune categorie di lavoratori autonomi; la classe borghese si sta impoverendo rapidamente, mentre il numero delle famiglie bisognose di sostegno da parte di istituzioni e volontariato, aumentano di anno in anno; i giovani trovano sempre maggiori difficoltà mentre genitori e nonni, quest’ultimi con le loro pensioni, fungono da ammortizzatori sociali.
In questa situazione pensare a nuovi salassi significa creare ulteriori problemi a coloro i quali già ne hanno tanti da risolvere e ostacoli alla ripresa economica generale di cui tanto la nostra Comunità ne avrebbe bisogno.
Occorre quindi molto equilibrio da parte di chi guida la cosa pubblica in questo momento e non solo a parole ma nei fatti concreti.
Mi chiedo anche com’è possibile che un’azienda che eroga servizi che i cittadini bene o male pagano sia in deficit. Evidentemente qualcosa non va nella sua gestione. C’è qualcosa di sbagliato. E dov’è l’inghippo? Non è il caso di andare a capire quali sono state le scelte compiute, se sono state giuste o sbagliate e se ci sono delle responsabilità oggettive di natura politica e/o tecnica?
Eppure non ho sentito nessuno di autorevole porsi questi problemi. Mancano i soldi, ci si indebita come Stato, si impegna una parte di futuro di coloro i quali verranno dopo di noi, ma, mi pare, si continui, nella quasi indifferenza generale, a gettare soldi dalla finestra. L’AASS presenta un bilancio in perdita di 25 milioni e la settimana dopo ne presenta un altro con un deficit di 20 milioni inferiore e nessuno muove foglia. Nessuno si chiede: com’è possibile! Nessuno si domanda come fa questa Azienda ad essere in perdita. Fino a non molto tempo addietro le casse aziendali erano in attivo, eccome. Dove cacchio sono finite quelle risorse?
Nonostante il momento difficile e complesso, per qualcuno il nostro continua ad essere il “Paese di bengodi”: consulenze; manifestazioni inutili; partecipazione ad eventi che non ci possiamo più permettere; delegazioni, a volte anche numerose, a volte anche numerosissime, in giro per il mondo in raduni, congressi, conferenze in cui il nostro peso ben poco si percepisce e i cui esiti non influiscono minimamente sulla vita quotidiana dei sammarinesi.
Si ha quasi la sensazione di una gigantesca corsa alla diligenza alla quale partecipano transitori e sbiaditi personaggi che non lasceranno di certo nessuna traccia del loro passaggio.
Ormai la politica si è semplicemente ridotta alla difesa della poltrona e del proprio potere, anche poco, anche pochissimo, ma meglio di niente. I progetti, la prospettiva, la concretezza, il futuro, tutta roba superata, oggi sono importanti solo i modesti deretani degli onorevoli, e purtroppo sono quasi tutti uguali sia in maggioranza che all’opposizione. Infatti, se riflettete un attimo vedrete che non c’è più nessuna differenza tra partiti, sono tutti tristemente omologati al raggiungimento e alla difesa del potere, senza essere però in possesso di progetti concreti e realizzabili, basati su solidi e irrinunciabili valori. Ecco perché la politica è in crisi, ecco perché il Paese si è ridotto così com’è oggi, ecco perché anche l’indignazione fatica ad emergere: mancano ormai punti di riferimento riconoscibili e solidi.
Non c’è che dire, siamo messi male. Comunque, Buon Anno!
Augusto Casali