L’ASTOLABIO – “La Sicurezza a San Marino” … di Augusto Casali

La sicurezza e la tranquillità sono sempre state una caratteristica della Repubblica di San Marino e, unitamente alla statualità e ai pregi paesaggistici, hanno contribuito alle fortune anche turistiche del nostro Paese., grazie anche e soprattutto, ai tutori dell’ordine pubblico. Ultimamente a dire il vero la situazione è un poco mutata grazie alle politiche messe in atto da Segreterie di Stato irresponsabili che hanno fatto del centro storico una discoteca a cielo aperto, senza rispetto per i livelli di decibel e di orari. 

I cittadini residenti sono molto arrabbiati perché venendo a meno anche le più elementari regole di buon senso e di civiltà, vedono compromesso il loro diritto al riposo notturno e alla quiete pubblica; i turisti che pernottano nei nostri alberghi fuggono disperati dopo una notte insonne. I responsabili della cosa pubblica, che dovrebbero garantire l’intera popolazione, si trincerano dietro una “deliberuzza”, mi pare del 2017, che però è carta straccia di fronte alle Leggi dello Stato che stabiliscono le ore 24.00 quale termine utile per cessare ogni attività che potrebbe intaccare la quiete notturna e che prevede (Codice Penale) un apposito reato in caso di schiamazzi notturni e disturbo della quiete pubblica.

Quando chi dovrebbe tutelare gli interessi collettivi disattende questo suo preciso dovere è difficile poi chiamare in causa i tutori delle Forze dell’Ordine che fanno ciò che possono ma si trovano con le mani legate per una serie di vincoli che si intrecciano con la loro operatività e non solo per gli aspetti sopra citati, ma anche per altri ben più complessi e pericolosi per la nostra Comunità. 

Il legislatore dovrebbe aiutare i Corpi di Polizia con norme adeguate ai nostri tempi che garantiscano autonomia operativa una volta indicata la politica da seguire, individuata dal Consiglio Grande e Generale e applicata dalle Segreterie di Stato competenti.

La Polizia Civile, ad esempio, è un Corpo di professionisti che nulla dovrebbe avere a che fare con la Pubblica Amministrazione e sarebbe auspicabile uno Statuto Speciale che ne sancisca l’autonomia operativa, ne regoli le funzioni e ne gratifichi le professionalità.

Così come la Gendarmeria e la Guardia di Rocca, suddivise in varie specializzazioni, tra le quali anche le funzioni di Polizia Giudiziaria, dovrebbero godere di uno status che sul piano operativo renda rapida ogni fase decisionale, dalla quale dipende spesso il successo o meno di una operazione. Attualmente questi Corpi dipendono anche dal Comando Superiore delle Milizie, che regola funzioni, esprime pareri sui servizi e sugli avanzamenti di grado. 

In nessun altro Paese democratico militari volontari esprimono pareri vincolanti nei confronti dei Corpi di Polizia. I cittadini chiedono a chi tutela l’ordine pubblico di essere presente, efficiente e di garantire sicurezza e tranquillità.

Per raggiungere appieno questo obiettivo è necessario valorizzare i tre Corpi, i quali devono dipendere dal Dipartimento di Polizia in base ad uno Statuto Speciale che ne regoli l’organizzazione, individui le competenze tenendo conto dei titoli di studio ma anche dell’esperienza maturata sul campo e crei i necessari distinguo dalla Pubblica Amministrazione che è altra cosa.

La malavita organizzata si è evoluta enormemente in questi anni e sempre più spesso si mimetizza tra la gente comune, per contrastarla adeguatamente occorre rendere i nostri Corpi di Polizia sempre più evoluti, sempre più preparati, sempre più professionisti al fine  anche di poter più facilmente parlare lo stesso linguaggio delle Polizie dei vari stati a partire dalla vicina Italia per fare fonte comune contro la criminalità.

La Polizia deve essere un vero e proprio punto di riferimento di uno Stato democratico e il cittadino deve potersi rivolgere con fiducia in caso di difficoltà. La politica dunque faccia la politica generale; ai Comandanti dei tre Corpi di Polizia si lasci la guida dei loro sottoposti nello svolgimento delle azioni quotidiane, senza intralci burocratici e ostacoli surrettizi.

Da una gratificazione nei confronti di coloro i quali hanno alle spalle una indiscutibile carriera fatta di competenza, onestà, professionalità ed esperienza maturata sul campo, con o senza titoli di studio alle spalle, dovrebbe partire la riorganizzazione dei Corpi di Polizia Sammarinesi, dalla quale di certo trarrebbe enormi benefici l’intera popolazione, a cui sta a cuore, più di ogni altra cosa, la serenità, la sicurezza e la tranquillità della vita nel proprio amato Paese.

Augusto Casali