Nei giorni scorsi mi ha particolarmente colpito la reazione scomposta e un po’ confusa, di ben due Segretari di Stato ad una nota di Unione Sammarinese Commercio e Turismo, mentre hanno fatto finta di nulla rispetto alle dichiarazioni del Presidente USOT che tanto tenero non è stato nel dipingere la situazione esistente nel centro storico. Evidentemente i commercianti per una volta hanno colpito duro.
D’altronde dopo 13/14 mesi di chiusure, aperture a singhiozzo, norme assurde, coprifuochi inspiegabili, è comprensibile che gli operatori turistici in particolare manifestino la loro rabbia per non aver potuto lavorare e di conseguenza di guadagnare ciò che serve per vivere e per portare avanti una famiglia. E i nostri governanti che cosa fanno? Un bel comunicato pieno di spocchia e dall’alto al basso redarguiscono gli estensori della presa di posizione pubblica, che hanno cotanto osato, accusandoli di fare “sterili polemiche, difficilmente comprensibili dai sammarinesi e dagli stessi operatori”.
Io credo che sia esattamente il contrario. Credo che gli operatori abbiano ben capito che quando si è fuori dal Governo si predica bene e quando si governa invece si razzola male, molto male. D’altronde San Marino è piccola, ci conosciamo tutti e tutti vedono che cosa sta succedendo in questi 61 Kmq. E’ molto difficile dare ad intendere altro!
E’ inutile sbandierare i 18 milioni di euro messi in campo per i così detti “ristori”, perchè tradotti in termini pratici sono pochi spiccioli per chi ha dovuto rinunciare, per legge e nell’interesse della sicurezza generale, nel corso di un anno, al proprio fatturato e per di più i “ristori” sono difficilmente raggiungibili per i mille lacci e lacciuoli, clausole e aspetti burocratici, volutamente messi in campo per rendere difficile la conclusione della pratica. Se un commerciante ha 100 euro di pendenza, magari per una semplice e rara dimenticanza, il ristoro lo vede con il binocolo, invece per tutti i debitori nei confronti dell’Ufficio Tributario che da anni devono molti soldi allo Stato o coloro i quali sono stati i protagonisti dei famosi NPL per cifre altissime non succede mai niente, anzi neppure i nomi si devono sapere, per i commercianti invece è pronta la lente di ingrandimento. E pensate che gli operatori turistici non le capiscano queste cose? Le vedrebbe anche un cieco!
Ci si chiede che dire del “tranciante giudizio dell’USC sulla partecipazione di San Marino all’Expo di Dubai”. Semplicissimo l’USC ha ragione! Perché in una micro realtà come la nostra non ha nessun impatto pratico sui flussi turistici della Repubblica, se è di questo che si parla. Ciò che dico è facilmente dimostrabile: Nell’anno 2014 i turisti giunti a San Marino sono stati 2.003.739 (fonte Ufficio Statistica), nell’anno 2015 – in cui si è svolto l’Expo di Milano – i turisti sono stati 1.888.042 (fonte Ufficio Statistica).
Quindi, nonostante Milano sia ad un tiro di schioppo da San Marino, in quell’anno sono stati registrati 115.697 turisti in meno dell’anno precedente. Basta come esempio?
Vedete, personalmente al Governo ho ricoperto la delega al Turismo per 6 anni e ho avuto modo di studiare queste grandi manifestazioni come era la Formula 1, o il MGP, e ovviamente l’Expo. Ebbene sul piano pratico, turisticamente parlando, non portano nulla o quasi, viceversa portano una grande veicolazione dell’immagine della nostra Repubblica. Se ci sono i soldi questi eventi è bene organizzarli e parteciparli, ma se non ci sono soldi, come in questo momento storico, è chiaro che sono lussi che non ci dovremmo più permettere, almeno fino a tempi migliori. D’altronde anche in una famiglia se le risorse finanziarie ristagnano si è costretti a fare economia risparmiando sulle cose superflue.
I commercianti comprendono eccome l’impegno profuso, molte cose le capiscono, in qualche caso criticano, ma fondamentalmente non mi pare siano in modo preconcetto ostili, anzi. E soprattutto vedono i reportage fotografici inviati ai giornali dove si è impegnati a tagliare nastri in negozi o a svolgere estenuanti missioni a Dubai. Dev’essere stata durissima!
Vedono, vedono tanto e non solo loro, lo vedono un po’ tutti.
Quando si è personaggi pubblici bisogna farsi carico anche delle critiche e magari essere vagamente pervasi dal dubbio che si potrebbe anche essere su di una strada sbagliata, anziché credersi infallibili. Non ci sarebbe niente di male, anzi sarebbe segno di grande intelligenza. Lo dico con amicizia: La mia esperienza personale mi ha insegnato, soprattutto in momenti difficili come quello che stiamo vivendo, a parlare poco, soprattutto se non si ha nulla da dire. Lavorare a testa bassa, questo è necessario fare, e parlare solo quando un progetto diviene realtà, altrimenti sono solo annunci e chiacchiere, ai quali ormai più nessuno crede e con i quali si va poco lontano!
Augusto Casali