L’opinione dei Moderati sulla verifica di maggioranza

Un chiarimento doveroso, non un processo come qualcuno l’ha voluto chiamare, l’incontro che il Patto ha voluto con gli EPS. Da troppo tempo, infatti, il partito di Menicucci, pur dichiarando di appartenere alla maggioranza, si comporta come partito di opposizione. Tutto questo è cominciato già agli inizi della legislatura, con imposizioni e condizionamenti che il Patto ha sopportato e accettato in nome di un obiettivo superiore: la stabilità di governo nel bel mezzo di una congiuntura internazionale, che richiedeva nervi saldi e capacità operativa.
Di fatto, invece, gli EPS, hanno portato avanti azioni di destabilizzazione che nascondevano (e nascondono) obiettivi diversi da quelli della maggioranza.
In danno al Paese, prima di tutto. Anche se affermano che loro sono gli unici preoccupati per la situazione economica, per la disoccupazione e il calo delle entrate.
Rileggendo a posteriori i fatti accaduti, i maggiori errori del Patto sono avvenuti dietro le spinte degli EPS. E bene ha fatto il Consigliere Bartoletti ad abbandonare quella nave che non perdeva occasione di cercare di affondare il Paese.
Sembra che di tutto questo gli EPS non abbiamo la minima percezione. Infatti, durante l’incontro hanno continuato pervicacemente a sostenere le loro posizioni, anticipando l’intenzione di volere rimanere partito di maggioranza, ma continuando a portare avanti i loro progetti, cercando di prendere ulteriore tempo e chiedendo un nuovo confronto sui temi derivanti dalla finanziaria, che comunque loro non hanno votato.
Purtroppo, la riunione è stata aggiornata prossimamente. L’auspicio dei Moderati è che la chiarezza indicata nelle premesse venga perseguita, e che si prendano le decisioni conseguenti. Il Paese non ha assolutamente bisogno di cadere nel baratro dell’anarchia e delle fibrillazioni della vecchia politica, ma oggi più che mai ha bisogno di una guida certa e di una classe dirigente che sappia assumersi le responsabilità. Anche quelle più difficili.

USDM