Un gesto di alto valore simbolico ha segnato i primi passi del Pontificato di Papa Leone XIV: un messaggio personale inviato al Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni, per comunicare ufficialmente la propria elezione a nuovo Vescovo di Roma e per esprimere la volontà di intensificare il dialogo tra Chiesa cattolica e comunità ebraica.
Il contenuto del messaggio, reso noto dalla Comunità ebraica di Roma, sottolinea l’impegno del nuovo Pontefice a proseguire sul cammino tracciato dal Concilio Vaticano II, nello spirito della dichiarazione Nostra Aetate, documento chiave che nel 1965 segnò una svolta nei rapporti tra cattolici ed ebrei, ponendo le basi per una relazione fondata sul rispetto reciproco, sulla memoria condivisa e sulla collaborazione.
La scelta di rivolgersi personalmente al Rabbino Capo all’inizio del proprio mandato non è solo un atto formale: rappresenta un segnale chiaro e deciso di continuità con la linea dei predecessori, ma anche un’intenzione esplicita di rafforzare i legami con la comunità ebraica romana, la più antica d’Europa e punto di riferimento mondiale per la cultura ebraica.
Con questo gesto, Papa Leone XIV imprime una direzione al suo pontificato, sottolineando che il dialogo interreligioso, e in particolare il rapporto con l’ebraismo, non è un capitolo secondario della missione ecclesiale, bensì un pilastro su cui costruire ponti in un mondo sempre più frammentato.
Una mossa che la Comunità ebraica ha accolto con attenzione e che potrebbe rappresentare un nuovo slancio nei rapporti tra Vaticano e mondo ebraico, in un contesto internazionale segnato da tensioni identitarie e crisi di convivenza. Un dialogo da mantenere vivo, perché – come ricordava proprio Nostra Aetate – “le radici del cristianesimo affondano nella fede di Abramo”.