OSLA TUONA, MANCA UN PROGETTO NAZIONALE SUL FUTURO SOCIO-ECONOMICO DEL PAESE

OSLA Organizzazione degli Imprenditori intende manifestare tutto il suo disappunto per il metodo con il quale si affrontano i reali problemi del Paese, per le mancate risposte alle problematiche da noi poste, per la prosecuzione miope dalla politica assistenziale anziché varare piani di sviluppo e di ripresa dell’attività economica e di rilancio del sistema Paese. La stessa “legge finanziaria” che per stile e struttura torna ad essere un contenitore di propositi più che di soluzione dei problemi, non coglie in alcun modo la grande opportunità che ci offre questo momento di difficoltà per ragionare, confrontarsi e decidere nell’interesse del Paese. Il Paese che OLSLA rivendica non è l’interesse di qualcuno ma il futuro di tutti e quindi un processo di ammodernamento e sviluppo che sappia coinvolgere tutte le imprese dei vari settori. La lunga paralisi dell’attuazione dell’accordo tripartito ha pesato e pesa sul prosieguo del confronto e della trattativa  per lo sviluppo e per un Paese più forte e consapevole. Non si dispone di dati ed elementi sufficienti neppure per capire quanti posti di lavoro si renderanno liberi nei prossimi 5 anni, quali le nuove necessità, quali le nuove professionalità almeno per garantire la gestione autonoma dei servizi essenziali. Da un lato si dice che la disoccupazione è in aumento mentre gli imprenditori non riescono ad assumere. Si spendono somme ingenti per mantenere personale senza lavoro mentre ogni risorsa dovrebbe essere dedicata allo sviluppo ed alla conseguente realizzazione di nuovi posti di lavoro idonei ai giovani sammarinesi.

Si assillano gli imprenditori con l’introduzione di nuova burocrazia e controlli esasperati  anziché  favorire lo svilupparsi di queste attività. Si elargiscono ricche consulenze a esterni per farci dire quello che già sappiamo anziché ricorrere ai tanti seri professionisti che ci sono nella nostra Repubblica. Si persiste su di un sistema fiscale ormai stravolto da leggi, leggine e favori personali invece di mettere mano ad una urgente riforma che ristabilisca una congrua progressività e riconosca ai cittadino uguali diritti mettendo così fine ad ogni discriminazione in funzione del mestiere esercitato. Si affrontano le crisi impreparati anziché prevenirle ascoltando la voce degli imprenditori che hanno scelto la nostra terra perché più vivibile e non certo in cerca della facile evasione. Si presenta un bilancio dello Stato per il 2010 con un indebitamento di 44 milioni di Euro pari al 7,5% delle entrate per finanziare la spesa corrente. L’Azienda dei servizi, una volta fiore all’occhiello della P.A. a detta del Segretario di Stato competente e giudizio condiviso da OSLA, non produce più i suoi effetti economici e di aspettativa dei sammarinesi e non sono sufficienti i timidi annunci di trasformazione in S.p.A. per garantire tariffe eque, alta produttività, qualità nei servizi e moderna gestione.

Dunque un quadro desolante che trova OSLA in forte dissenso su questo modo di procedere che costringe a rivedere il nostro giudizio positivo e responsabile sull’accordo tripartito con la presentazione di tutte le riserve sulle quali ci saremmo aspettati almeno l’apertura di un tavolo di “ ascolto”. Tutte le energie sono state spese per accogliere le richieste dell’ANIS a noi sconosciute nell’ambito della più bieca  continuità di un rapporto privilegiato ai danni del Paese e di sudditanza a poteri non riconducibili alla sammarinesità nelle logiche di mercato.

OSLA si vede perciò costretta a dichiarare questa profonda insoddisfazione e a proclamare lo “stato di allerta” invitando tutti gli imprenditori a vigilare attentamente sulla introduzione di nuove norme dannose per le imprese, a progetti che vengono sottratti all’economia sammarinese, all’eccesso e invadenza della PA nell’impresa, all’aumento degli oneri sociali a carico dell’impresa. OSLA si riserva di intraprendere ogni altra forma di pubblica protesta per sollecitare il Governo ad una nuova presa di coscienza della situazione del Paese ed invitare tutte le forze politiche ad assumere responsabilmente tutte le iniziative necessarie a sostenere un programma di rilancio di San Marino abbandonando, contestualmente, forme di contrapposizione forzatamente ideologiche e personalistiche,  restare con i piedi per terra correggendo tutti quegli errori del passato che con la introduzione di riforme istituzionali sbagliate hanno ridotto notevolmente la libertà dei sammarinesi ed introdotto nuove discriminazioni.

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