
Roma, 18 lug. (askanews) – Su twitter l’avvocata e attivista per i diritti umani egiziana Mai El-Sadany ha fatto sapere che lo studioso e ricercatore egiziano Patrick Zaky, dell’Università di Bologna, è stato condannato a tre anni di carcere dal tribunale per il suo articolo del 2019 “Displacement, Killing & Harassment: A Week in the Diaries of Egypt’s Copts”. “E’ questo il modo in cui si proteggono le minoranze religiose in Egitto?” domanda El-Sadany in chiusura del suo tweet.
La sentenza nei confronti di Zaki è definitiva e il ricercatore dovrà scontare un altro periodo in cella oltre ai ventidue che ha già scontato in attesa di giudizio. Zaki era stato arrestato nel febbraio del 2020. A giugno Zaki aveva fatto richiesta di rientrare in Italia, ma l’Egitto aveva mantenuto il divieto di viaggiare per il ricercatore.
Esattamente un mese fa Zaki aveva presentato la versione definitiva della sua tesi magistrale, che avrebbe voluto discutere a Bologna. “Una buona notizia che potrebbe essere completata risolvendo la crisi del divieto di viaggio – aveva dichiarato – Oggi (era il 18 giugno) ho consegnato la versione definitiva della mia tesi magistrale presso l’Università di Bologna, quattro anni dopo l’inizio di quel lungo e arduo percorso. L’amministrazione universitaria mi ha comunicato che la data stabilita per discutere la tesi sarà uno dei giorni quattro, cinque o sei di luglio prossimo, secondo le regole dell’università”. “Di conseguenza, ho deciso – aveva proseguito Zaki – di intraprendere le vie legali e bussare di nuovo alle porte per cercare di viaggiare fino ad assistere alla difesa della mia tesi di laurea di persona davanti alla commissione di professori che valuterà la mia tesi. Oggi presenterò una nuova richiesta al Pubblico Ministero egiziano per chiedere di poter viaggiare in Italia in modo da poter partecipare alle cerimonie di difesa e di laurea, a condizione che io ritorni in Egitto prima di ogni impegno legato alle mie sessioni di processo, previste per il 18 luglio”.