Pesaro, 12 daspo dopo gli scontri tra tifosi di gennaio a Montecchio: 29 anni complessivi di divieto

Dodici provvedimenti di DASPO sono stati emessi dal Questore di Pesaro e Urbino a carico di altrettanti tifosi coinvolti nei gravi episodi di violenza avvenuti il 19 gennaio scorso a Montecchio, in occasione della partita di Eccellenza tra K Sport Montecchio Gallo e Urbania Calcio 1920, disputata allo stadio Spadoni di Vallefoglia.

Le violenze – come accertato dai militari della locale Stazione dei Carabinieri intervenuti sul posto – si sono verificate al termine dell’incontro, all’esterno dell’impianto sportivo, dove i sostenitori delle due squadre si sono affrontati utilizzando cinture e oggetti contundenti. Lo scontro è rapidamente degenerato in una vera e propria rissa, con diversi partecipanti che hanno riportato ferite. Gli episodi di violenza si sono poi spostati nei pressi di un locale pubblico situato nelle vicinanze.

Grazie a un’attenta attività investigativa, le forze dell’ordine sono riuscite a raccogliere numerosi elementi che hanno permesso di identificare i responsabili e ricostruire nel dettaglio le singole condotte messe in atto da ciascuno. «Abbiamo potuto attribuire specifiche responsabilità ai soggetti poi raggiunti dal DASPO», si legge nella nota ufficiale diffusa oggi, lunedì 21 luglio, dalla Questura di Pesaro e Urbino.

A seguito della ricostruzione operata, la Divisione Anticrimine ha avviato l’istruttoria amministrativa relativa ai fatti segnalati. Questo ha portato all’emissione da parte del Questore di dodici misure di divieto di accesso alle manifestazioni sportive. La durata dei provvedimenti varia da un minimo di un anno a un massimo di cinque anni, nei confronti di chi aveva già precedenti analoghi e responsabilità più gravi. In totale, i 12 DASPO ammontano a 29 anni complessivi di interdizione.

«Questa attività di prevenzione – sottolinea la Questura – rientra nelle competenze attribuite dalla legge al Questore, e mira a fornire una risposta efficace contro forme di violenza che talvolta si verificano nei contesti sportivi». L’obiettivo, conclude la nota, è «vietare ai responsabili la possibilità di presenziare alle manifestazioni sportive per tutto il periodo di efficacia della misura».