Pinarella di Cervia, donna travolta in spiaggia da una ruspa. Tante le ombre da chiarire, ma le indagini vanno avanti serrate.

La morte di una turista vicentina, travolta sabato 24 maggio da una ruspa sulla spiaggia di Pinarella, ha lasciato sgomente la Riviera romagnola e anche San Marino, dove la notizia ha avuto un forte impatto emotivo. La dinamica dell’incidente, che ha visto coinvolto un mezzo operativo in un’area frequentata da bagnanti, ha aperto una serie di interrogativi sulle autorizzazioni, le responsabilità e il passato dell’uomo alla guida.

Foto tratta da RaiNews

Il conducente, un 54enne residente a Montaletto di Cervia, è indagato per omicidio colposo. La Procura non ha ancora ascoltato formalmente l’indagato, ma il fascicolo aperto esclude l’ipotesi di omicidio stradale poiché l’incidente è avvenuto su area demaniale. Questo aspetto ha evitato un fermo immediato o l’arresto, nonostante a suo carico risulti un precedente grave: nel 2023 era stato condannato, con sentenza definitiva, per la morte di un anziano a Pisignano, in un altro investimento. In quel caso, era risultato positivo alla cocaina, anche se l’assunzione fu datata a giorni precedenti rispetto all’incidente.

Nel frattempo, gli inquirenti stanno cercando di chiarire per conto di chi l’uomo stesse lavorando quel giorno e se fosse autorizzato a intervenire con il mezzo meccanico sulla spiaggia. Secondo quanto dichiarato dalle autorità comunali e dalla Cooperativa bagnini nelle ore successive alla tragedia, non risultavano permessi attivi per quel tipo di intervento. Tuttavia, chi lavora quotidianamente su quel tratto di costa racconta una realtà diversa: pare che l’uomo fosse una presenza abituale lungo la spiaggia, dove era noto per le attività di spianatura e pulizia, svolte spesso nelle prime ore del mattino.

Non è ancora chiaro se l’intervento fosse frutto di un’iniziativa autonoma, se fosse stato richiesto da privati – anche se alcuni gestori locali lo escludono – o se rientrasse in un’attività prevista da concessione, ma svolta in modo irregolare. Le ipotesi in esame restano aperte, e solo l’avanzamento delle indagini potrà fare luce sull’effettivo incarico e sulla sua legittimità.

Secondo il suo legale, un avvocato del foro di Forlì, l’uomo sarebbe profondamente turbato dall’accaduto, incapace di spiegarsi come abbia potuto accadere una simile tragedia dopo una lunga carriera professionale senza episodi simili. L’operatore, tramite il suo difensore, ha espresso anche il proprio rammarico e la vicinanza alla famiglia della vittima.

Il lavoro degli investigatori si concentrerà ora sulla ricostruzione precisa delle responsabilità, sulla catena delle autorizzazioni e sull’eventuale violazione delle normative di sicurezza. A destare ulteriore preoccupazione è l’assenza di misure di controllo efficaci, che avrebbero potuto evitare l’ingresso di un mezzo pesante in una zona balneare frequentata.

Intanto, l’intera comunità romagnola si interroga su come una giornata di mare si sia potuta trasformare in una tragedia così assurda. Anche a San Marino, dove molti cittadini frequentano le spiagge di Cervia e Pinarella, l’episodio ha generato sgomento e attenzione. L’auspicio è che l’inchiesta in corso non solo faccia chiarezza, ma porti anche a una riflessione più ampia sulla sicurezza degli spazi pubblici durante la stagione turistica.