Pisa. Ritardo nella diagnosi: anziana muore dopo ore di attesa in pronto soccorso

Nel 2016, una donna di 81 anni ha perso la vita all’ospedale di Pisa a causa di un ritardo nella diagnosi di una condizione grave. La paziente, arrivata in pronto soccorso con forti dolori addominali e vomito, è stata assegnata a un codice giallo alle 12:16, ma sono trascorse oltre sette ore prima che si arrivasse a una diagnosi accurata.

Nonostante l’intervento di ecografia e tac, eseguiti rispettivamente alle 14:45 e alle 18:12, l’esito della radiografia arriva solo dopo le 19. A quel punto, si evidenzia una peritonite acuta e una possibile perforazione intestinale, ma la donna era già in condizioni di shock e non più cosciente. La richiesta di consulenza chirurgica si concretizza tardi, e l’equipe medica spiega alla figlia della paziente che l’intervento rappresenta un rischio elevato e quasi certamente fatale. La famiglia decide di non sottoporla all’operazione, che sarebbe stata l’unica possibilità di salvataggio. La donna muore quella stessa notte.

La famiglia ha successivamente ottenuto un risarcimento di oltre 300 mila euro in sede giudiziaria, riconoscendo il ritardo nella diagnosi e nella presa in carico come cause della scomparsa. La vicenda ha sollevato discussioni sul rispetto delle tempistiche nelle emergenze sanitarie, sottolineando l’importanza di una diagnosi tempestiva per le condizioni di pazienti anziani con sintomi acuti.