Ravenna, tre “guaritori” indagati per la morte di un 46enne, vittima di un tumore e di false cure

La Procura di Ravenna ha formalmente concluso le indagini sulla tragica scomparsa di Massimo Mariani, 46enne ravennate morto nel giugno 2023 dopo una lunga battaglia contro una rara forma di tumore. Tre persone sono state notificate dell’avviso di conclusione indagine, accusate di aver contribuito alla morte del paziente e di aver perpetrato una truffa aggravata da circa 20 mila euro.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Francesco Coco, i tre indagati avrebbero offerto false speranze e cure alternative prive di basi scientifiche, allontanando così Massimo dalle terapie mediche convenzionali.

Tra gli indagati figurano una donna di 41 anni originaria di Bologna, con trascorsi a Marina Romea (Ravenna), una 40enne residente a Terni e un uomo di 47 anni di Ferrara. Tutti e tre erano già stati coinvolti in un’inchiesta a Brescia per analoghi episodi, riguardanti la famiglia di un bambino malato di tumore, per i quali erano stati sottoposti a misure cautelari.

Le indagini ravennati sono scattate a marzo 2024, in seguito alla denuncia presentata alla stazione dei Carabinieri da parte della madre di Massimo. Le forze dell’ordine hanno dunque avviato approfondimenti che hanno portato all’ipotesi di reato di concorso in morte come conseguenza di altro reato, oltre alla truffa aggravata.

Il caso mette in luce il delicato tema delle cure alternative e delle false promesse rivolte a pazienti fragili, in un contesto in cui il confine tra speranza e inganno diventa tragicamente sottile.