«Riciclaggio Italia-San Marino» Sette manager rischiano il processo Gestivano i soldi dei vip. Un giro da un miliardo di euro l’anno

UN MILIARDO di euro. È la cifra che dall’Italia avrebbe preso la strada di San Marino per proseguire verso paradisi fiscali come Panama, Lussemburgo, Madeira, British Virgin Island e altre ancora. Da qui il ritorno in Italia dell’ingente somma completamente ripulita.
La procura di Roma ha chiuso l’indagine, condotta dal pm Perla Lori, su un vasto giro di riciclaggio internazionale per oltre un miliardo di euro. Secondo l’accusa, l’organizzazione, attraverso società della Smi, San Marino Investimenti, offriva una serie di servizi a facoltosi clienti per nascondere cospicue somme di denaro e recuperarle dopo averle fatte transitare in paesi offshore. Gli indagati si occupavano di ritirare il denaro, in contanti o in assegni trasferibili, in Italia risparmiando alla loro clientela il rischio di poter essere fermati nel percorso verso San Marino. Il gruppo investiva il denaro in prodotti finanziari schermando i reali clienti. Infine, l’organizzazione restituiva il denaro in contanti mediante assegni oppure trasferendo i soldi con bonifico bancario con causale di «finanziamento soci» in favore di società italiane riferibili al cliente stesso. I reati ipotizzati dalla procura di Roma sono associazione per delinquere transnazionale finalizzata al riciclaggio, all’esercizio abusivo di servizi d’investimento e dell’attività finanziaria.
Ieri la Guardia di Finanza ha notificato l’avviso di conclusione indagini al conte Enrico Maria Pasquini a cui fa riferimento la Smi, una delle più vecchie finanziarie del Titano, posta in liquidazione coatta dal governo un anno fa. E fino a pochi mesi fa il conte Pasquini nella più antica Repubblica del mondo era un personaggio importante: ambasciatore in Spagna e presso l’Ordine di Malta per San Marino. E anche in Italia il conte può vantare una parentela eccellente con la famiglia Agnelli attraverso la moglie Clara Nasi. Un personaggio da romanzo che, secondo il pm Lori, impartiva le direttive dal palazzo di famiglia in piazza Winckelmann a Roma.GLI ALTRI componenti dell’organizzazione sono Andrea Pavoncelli, cognato e braccio destro del conte, Eugenio Buonfrate, direttore generale della Smi, i sammarinesi Roberto Borbiconi, vice direttore della Smi, e J.P.G., responsabile del servizio fiduciario, Davide Bonetti, direttore generale della Amphora e dirigente della Smi, e Danilo Ferrante, presidente del cda di Amphora e anche lui dirigente della Smi.
Il gruppo avrebbe gestito annualmente un miliardo consegnato da circa 1500 clienti italiani a partire dal 2000. Tra questi clienti, parti offese in questa vicenda, ci sono nomi importanti. Il cantante Adelmo Fornaciari, in arte Zucchero, gli industriali dei salumi Levoni, delle cucine Berloni, ex presidenti di squadre di calcio come Igor Campedelli (Cesena) e Giuseppe Gazzoni Frascara (Bologna), dirigenti del Monte dei Paschi di Siena e perfino Graziano Rossi, padre di Valentino. (…) Il Resto del Carlino