Un grave incidente stradale si è trasformato in un dramma familiare per il 56enne bielorusso coinvolto nell’incidente di sabato scorso. Il racconto dell’uomo, che si trovava a bordo di una Opel Astra, lascia emergere un quadro di violenza e minacce da parte dei parenti del 15enne coinvolto nell’incidente.
Il giovane, che non indossava il casco, stava percorrendo via Acquario a bordo di uno scooter Yamaha quando ha perso il controllo, schiantandosi contro l’auto del 56enne. Nonostante i tentativi di soccorrere il ragazzo, la situazione è rapidamente degenerata. Il bielorusso, sotto shock, racconta con angoscia la minaccia ricevuta da parte dei familiari del giovane: «Mi hanno detto: “Se lui muore, sei morto anche tu con tutta la tua famiglia”». Un’amara testimonianza che sottolinea quanto il clima di tensione si sia fatto pericolosamente incandescente.
Nel tentativo di risolvere la situazione, i familiari del ragazzo – appartenenti alla comunità Sinti – hanno circondato e aggredito l’uomo e la sua famiglia. La violenza fisica ha coinvolto anche sua moglie e suo figlio, che sono stati picchiati dai parenti del giovane ferito. Nonostante tutto, l’uomo continua a sottolineare che l’intervento della polizia è stato determinante per evitare una tragedia ancora peggiore.
La polizia, giunta sul posto dopo una chiamata urgente, è riuscita a disperdere la folla inferocita grazie all’intervento delle volanti. Il lampeggiare delle sirene ha messo fine alla minaccia e permesso di mettere in sicurezza l’uomo e la sua famiglia, evitando che la situazione potesse sfociare in un’escalation di violenza.
L’uomo, che sta affrontando giorni di angoscia, è ora costretto a vivere lontano da casa per motivi di sicurezza, insieme alla sua famiglia. Nonostante il trauma subito, il 56enne rimane grato per il supporto della polizia e dei soccorritori, ma non può fare a meno di chiedersi cosa accadrà nei prossimi giorni, quando i membri della famiglia del ragazzo torneranno a cercarlo.
La vicenda, ancora in fase di accertamento da parte delle forze dell’ordine, solleva preoccupazioni sulla gestione della violenza familiare e sulla protezione delle persone coinvolte in incidenti, che possono diventare oggetto di minacce e atti di ritorsione.