Rimini. AERADRIA. Nuovi indagati nell’inchiesta sulle società legate ad Aeradria. La pm Gemma Gualdi inizierà a sentire i vertici di Air e Rdr

aeroportoNuovi sviluppi e nuovi indagati nell’inchiesta che ruota intorno ad Aeradria, la società che ha gestito l’aeroporto Federico Fellini fino al fallimento del 26 novembre. Le novità riguardano il filone che ha a che fare le sue collegate, Riviera di Rimini promotion (Rdr) ed Airport infrastrutture Rimini (Air).
SONO stati iscritti nel registro degli indagati per bancarotta di Riviera di Rimini promotion (Rdr è stata dichiarata fallita il 18 novembre scorso) oltre all’amministratore delegato, Massimo Vannucci (già ex vice presidente di Aeradria), difeso dall’avvocato Alessandro Catrani, anche gli altri membri e il presidente Eliana Baldelli, difesa dall’avvocato Giuliano Renzi. Contattata telefonicamente il presidente Baldelli si è limitata a dire: «Non so ancora nulla – dice l’albergatrice di Misano -, non mi risulta».
INTANTO da oggi il sostituto procuratore Gemma Gualdi, che con la Guardia di Finanza di Rimini indaga per bancarotta fraudolenta e ricorso abusivo al credito i vertici delle società in questione, comincerà ad ascoltare i membri del consiglio d’amministrazione di Rdr.
L’INCHIESTA Aeradria-Air e Rdr metterà un punto fermo sulle ipotesi di reato, compresa quella di bancarotta fraudolenta, il 28 febbraio prossimo, quando la Corte di appello si esprimerà sul ricorso presentato dagli ex amministratori della società del Fellini contro il fallimento.
L’indagine, per il filone Rdr, punta a chiarire la vendita del marchio Rimini Go, il portale di prenotazione dei pacchetti soggiorno, da Rdr a Air (che è per un 51 per cento di Aeradria e dichiarata fallita ad ottobre) per 1,9 milioni di euro. Vendita che sarebbe servita, nelle ipotesi degli inquirenti, a sanare i debiti di Rdr tentando così di evitarne il fallimento.
I DEBITI di Rdr si sarebbero accumulati a causa del meccanismo ‘vuoto per pieno’, ossia biglietti aerei acquistati e poi rinvenuti a una cifra inferiore per permettere di confezionare pacchetti turistici concorrenziali. La differenza di prezzo, che sarebbe dovuta essere integrata dagli enti pubblici, avrebbe quindi causato perdite e debiti.
Da qui sarebbero scattate le indagini della Procura e l’iscrizione nel registro degli indagati dei vertici di Rdr.
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