Rimini. Difesa di Simone Benedetto Vultaggio chiede alla Cassazione di rivedere le aggravanti nel processo per l’omicidio di Cristina Peroni

La difesa di Simone Benedetto Vultaggio ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, chiedendo di escludere le aggravanti di futili motivi e crudeltà dal processo per l’omicidio della compagna Cristina Peroni, uccisa a Rimini nel giugno 2022. Gli avvocati Emanuele Polverini e il suo predecessore, Massimiliano Orrù, contestano le decisioni delle corti di merito, che hanno confermato l’ergastolo inflitto al 49enne.

L’episodio risale alla mattina del 25 giugno 2022, quando Vultaggio, in preda a una lite, ha colpito la donna con un mattarello e con 51 coltellate, in un momento di forte tensione. La vittima, madre di un neonato di cinque mesi, aveva subito minacce e aggressioni da parte dell’uomo anche durante la gravidanza, temendo che potesse portare via il figlio.

Secondo la difesa, la Corte d’Assise e la Corte d’Appello di Bologna avrebbero errato nel ritenere sussistente l’aggravante dei futili motivi, collegandola a una reazione sproporzionata motivata dal desiderio di tenere in braccio il bambino. La linea difensiva sostiene inoltre che l’accusa di crudeltà si baserebbe esclusivamente sulla reiterazione dei colpi, ignorando che Vultaggio avrebbe agito in uno stato di alterazione emotiva, senza intenzione di infliggere sofferenze gratuite.

Per quanto riguarda le attenuanti generiche, la difesa evidenzia come l’incensurato abbia mostrato collaborazione nel procedimento e si trovasse in uno stato emotivo compromesso, elementi che non sarebbero stati presi in considerazione dai giudici, applicando un automatismo punitivo contrario ai principi costituzionali di umanizzazione della pena.

L’avvocato Polverini ha concluso sottolineando l’importanza di rispettare le garanzie costituzionali anche in casi così complessi, confidando in un riesame delle motivazioni da parte della Suprema Corte. La decisione dei giudici di legittimità è attesa per venerdì 11 luglio.