Rimini, documenti falsi per aggirare le leggi sull’immigrazione: arrestati due cittadini moldavi

Nell’ambito dell’attività della Polizia di Frontiera sequestrati dieci documenti falsi e respinti 30 stranieri dall’inizio dell’estate. Nelle prime ore di ieri, 22 luglio 2025, la Polizia di Frontiera di Rimini ha tratto in arresto due cittadini stranieri sorpresi in possesso di documenti falsi. L’operazione si inserisce nel più ampio piano di controllo rafforzato del territorio, intensificato durante il periodo estivo per contrastare l’immigrazione clandestina e la contraffazione documentale.

I due uomini, fermati a causa di un atteggiamento ritenuto sospetto dagli agenti in servizio, hanno mostrato documenti d’identità rumeni. Tuttavia, l’aspetto dei documenti ha insospettito i poliziotti, che hanno richiesto l’intervento degli esperti in falso documentale dell’Ufficio di Polizia di Frontiera.

Gli accertamenti specialistici hanno permesso di stabilire che i documenti esibiti erano abilmente contraffatti e che i due stranieri erano in realtà di nazionalità moldava. La falsificazione serviva a nascondere la reale identità dei fermati e a eludere le normative sull’immigrazione, consentendo loro di circolare irregolarmente nello Spazio Schengen e di usufruire indebitamente delle agevolazioni riservate ai cittadini europei o ai soggiornanti regolari.

Entrambi sono risultati irregolari sul territorio italiano e uno dei due aveva già subito una condanna per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Dopo l’arresto, convalidato dall’Autorità Giudiziaria, i due sono stati messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini. Nei loro confronti è stata disposta l’espulsione dal territorio nazionale e l’emissione di un divieto di ingresso nell’intero Spazio Schengen per un periodo di tre anni.

Dal principio della stagione estiva l’Ufficio di Polizia di Frontiera ha identificato 51.533 persone, arrestato nove cittadini stranieri irregolari, sequestrato dieci documenti falsi e respinto alla frontiera 30 soggetti non in possesso dei requisiti richiesti per l’ingresso nello Spazio Schengen.

Si ricorda che per tutti gli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.