Una delle aree più delicate della città, la stazione ferroviaria, si trova oggi al centro di un doppio paradosso: sempre più cruciale per la sicurezza e sempre più priva delle risorse per garantirla. È questo il grido d’allarme lanciato ieri dal Siulp, il Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia, che denuncia una situazione diventata ormai insostenibile.
Nel comunicato diffuso lunedì 29 luglio, il sindacato ha messo nero su bianco la sua crescente inquietudine per la carenza di personale che affligge la Sezione Polizia Ferroviaria di Rimini. Una realtà descritta come vitale per il controllo del territorio, ma allo stesso tempo progressivamente impoverita negli ultimi anni. I numerosi pensionamenti – si sottolinea – non sono mai stati rimpiazzati da nuove assunzioni adeguate, e oggi l’organico disponibile risulta fortemente ridotto e composto da agenti mediamente avanti con l’età.
Una condizione che, secondo il Siulp, compromette l’efficienza delle operazioni quotidiane e la capacità di garantire un presidio reale in un’area attraversata ogni giorno da migliaia di persone, tra cittadini e turisti. Il punto critico, infatti, non è solo numerico ma strategico: la stazione, snodo fondamentale della mobilità nazionale e polo nevralgico del turismo, continua ad attirare flussi imponenti, mentre le risorse di vigilanza si assottigliano.
Il sindacato maggioritario nella Polizia di Stato, attraverso il segretario provinciale Monica Staurenghi, chiede un’inversione di rotta urgente. Il timore, ormai concreto, è che si stia progressivamente perdendo il controllo su un’area che negli ultimi mesi ha già fatto registrare episodi critici, come l’accoltellamento avvenuto il 16 luglio scorso proprio davanti alla stazione.
Nel frattempo, l’attenzione rimane alta: se non interverranno rinforzi e nuove assegnazioni, l’estate rischia di lasciare spazio non solo a turisti in arrivo, ma anche a nuove emergenze di ordine pubblico.