NELLO STADIO intitolato alla regina Elisabetta, teatro dei trionfi di Usain Bolt durante le Olimpiadi di Londra 2012, l’Italia si gioca oggi le sue ultime speranze di gloria. Per i bookmakers una specie di rito sacrificale: nessuna chance per il più debole alle “cinque della tarde” (per la precisione alle 16.45 ora di inizio della partita). Gli Azzurri sono pagati 14 a 1, addirittura in caso di successo con più di 11 punti scommettendo una sterlina se ne porterebbero a casa 100.
Italia dunque considerata vittima sacrificale di un torero tremendo, ovvero quell’ Irlanda punta di diamante delle Nazionali dell’ Emisfero Nord. Campioni in carica del VI Nazioni (titolo conquistato anche nel 2014) i Tutti Verdi sono stati capaci di arrampicarsi al secondo posto del ranking mondiale subito dietro gli All Black.
L’Irlanda possiede un gioco tanto redditizio quanto spettacolare. Difficilmente perde la palla, che pure fa circolare per interminabili serie di break. Vanta grandi capacità di conquista sia in touche sia nei punti di incontro ed è maestra nel guadagnare terreno con i palloni aerei. Per l’Italia una specie di requiem annunciato. Eppure alcuni degli esperti più accreditati si sono dichiarati possibilisti su un colpo a sorpresa di Parisse e C., già capaci di inattese vittorie.
Questo ovviamente è quello che si augura anche il CT Jacques Brunel: «Sogno una partita in cui i ragazzi facciano bene tutto quello che è nelle loro possibilità. Contro avversari della qualità degli irlandesi potrei accontentarmi di questo, darebbe un senso al lavoro fatto in questi anni. Eppure sento che potremmo anche farcela».
Lucido capitan Parisse a sua volta sottolinea e precisa: «Non è mai un uomo solo a fare la differenza, nel rugby si vince e si perde in 23. Con l’Irlanda si preannuncia difficilissima, sono un lottatore e se dovessi vedere anche una sola possibilità di portare a casa il risultato farò di tutto».
La fiducia in se stessi va in ogni caso considerata la prima medicina per tentare di evitare una sconfitta che ci metterebbe definitivamente fuori dai quarti di finale. Occorre anche una predisposizione tattica in grado di migliorare la conquista e, soprattutto, di limitare le capacità offensive degli avversari. Se poi giocheremo (male) come nelle due prime 2 partite, meglio rassegnarsi.
Clamorosa infine la sconfitta a Twickenham per l’Inghilterra, surclassata dall’Australia 13-33 e per la prima volta fuori dagli ottavi. Altri risultati: Giappone-Samoa 26-5, Sudafrica-Scozia 34-16.
La Gazzetta dello Sport