Le sigle del Consiglio grande e generale prendono le misure per capire se la finanziaria 2017 potrà essere approvata prima di Natale, attraverso un provvedimento strettamente tecnico.
L’incontro andato in scena oggi pomeriggio a Palazzo Pubblico, al quale hanno partecipato i rappresentanti di tutte le coalizioni presenti in Aula, manda questo messaggio e rimanda il verdetto a mercoledì prossimo, quando ci sarà un nuovo vertice.
Sul tavolo c’è la possibilità di dare il via libera alla procedura lampo per il documento, che finirà sui banchi del Consiglio in prima lettura nella sessione al via lunedì 19 dicembre. Con il ”si alla procedura d’urgenza, per la quale serve l’appoggio dei due terzi dell’aula, e quindi di parte dell’opposizione, è necessario un accordo che coinvolga tutte le sigle.
Ed è proprio in questa direzione che stanno lavorando le forze in campo: “È stato un incontro positivo – commenta da Ssd Enrico Carattoni, per la coalizione di maggioranza- si ragiona attorno al testo già presentato da Capicchioni”, segretario di Stato alle Finanze uscente, “per votare il testo così com’è, anche se da parte nostra ci sono lievi riserve dall’articolo 39 in avanti, per esempio sulle parti che riguardano le banche e le azioni di responsabilità, le azioni revocatorie, i crediti d’imposta”.
Dall’opposizione Elena Tonnini chiarisce le condizioni del movimento Rete: “Nessun emendamento al testo e la votazione, anche se con bocciatura, degli articoli che la maggioranza vorrà eliminare, con un confronto in Aula trasparente e la relativa discussione”.
In questo modo il Parlamento aprirebbe i regali natalizi con la Finanziaria già in tasca. Mentre con la discussione degli emendamenti si va incontro a tempi dilatati, con il rischio, fa notare Tonnini, di non finire in tempo per lo spumante di San Silvestro. L”incontro di oggi, durato circa 40 minuti, viene poi visto dalla coalizione San Marino prima di tutto come “responsabile”, afferma il democristiano Francesco Mussoni.
Si pensa a “un documento tecnico con alcuni emendamenti tecnici di finitura – spiega- penso che ci sia compatibilità fra le posizioni di tutti i presenti al tavolo”. Il clima, conclude Mussoni, è “di cooperazione”. (Jez/Dire)