“Ho ammesso il mio errore, ma da parte loro ho ricevuto solo tolleranza zero e nessuna elasticita?”.
La sanita? sammarinese, da un po’ di tempo a questa parte, vuoi per un motivo (“fuga dei medici dall’ospedale”), vuoi per un altro (presunti “sprechi e malasanita?”) e? costantemente sulle prime pagine dei giornali.
Oggi pubblichiamo la lettera di una madre sammarinese single con figlia minore a carico con disabilita? accertata e documentata al 100%.
Piu? che di una denuncia si tratta di un vero e proprio “sfogo” personale – come lei stessa scrive – “sincero e commovente” – aggiungiamo noi – che, traendo spunto da un fatto ben preciso, accadutole pochi giorni fa, evidenzia uno stato generale delle cose, in particolare della scarsa sensibilita?, comprensione e tolleranza di un’istituzione pubblica, poco incline ad andare incontro a una svista o a una dimenticanza di una cittadina, considerata la sua situazione familiare, chiaramente da aiutare e sostenere invece di essere non solo trattata come un semplice numero da espletare, fagocitata da una macchina burocratica e amministrativa fredda e cinica, ma perfino a pesci in faccia da certi medici che purtroppo – forse presi da altri pensieri – non hanno ne? tempo, ne? voglia di ascoltare e comprendere le esigenze e i bisogni di persone che hanno invece bisogno di essere aiutate realmente, magari, qualche volta, chiudendo anche un occhio.
A margine della lettera, raggiunta al telefono, la donna ha voluto precisare alcuni aspetti fondamentali: “Quando si tratta di fare un piccolo passo nei confronti di chi ha veramente bisogno di una mano purtroppo ho trovato una chiusura totale; non so a cosa sia dovuta – si domanda – se alle nuove linee direttive probabilmente piu? intransigenti e rigide o all’indifferenza di singoli medici o alla mera applicazione della legge.
Ma quello che vorrei far capire con questa lettera – sottolinea – e? che dovremmo cercare di trattare le persone come delle persone e non come dei semplici numeri.
Anche perche? – si chiede – su che cosa costruiamo un Paese? Sull’etica e la moralita? delle persone, insomma sulla sensibilita?, l’attenzione e il buon senso nei confronti soprattutto dei meno fortunati”.
Se con questa lettera la donna possa temere possibili ritorsioni nei suoi confronti, essa ha cosi? risposto: “Non ho affatto paura di ritorsioni, se tutti ci facessimo spaventare nessuno direbbe piu? niente.
Ne ho passate talmente tante che non ho piu? paura.
Ho invece bisogno di conoscere a fondo come stanno le cose, dov’e? di casa la verita?, al di la? dello sgradevole modo che hanno avuto nel rapportarsi a me e alla mia situazione familiare”.
“Mi aggiungo a malincuore alla lunga lista di persone che lamentano disguidi con la gestione Iss. Nel mio caso specifico, madre single con figlia minore a carico con disabilita? accertata e documentata (invalidita? attestata al 100%) mi ritrovo con il seguente “fastidio”.
Voglio chiamarlo fastidio in quanto la vita mi ha insegnato cos’e? un reale problema. Come tutti i genitori con figli portatori di handicap, ho diritto a 4 giorni lavorativi di permessi speciali, a carico dell’Iss.
Il mio era un permesso che prevedeva un rinnovo dopo due anni. Peccato che alla scadenza dei due anni, l’ufficio di medicina legale e fiscale non ti invii nessun tipo di comunicazione, con l’avviso di rinnovare entro i termini previsti.
Come potete immaginare, dopo due anni e? facile dimenticarsene, come per tutte le persone i pensieri e le preoccupazioni oggi ci riempiono la testa in maniera spropositata. Ecco cosi? che, sciagurata me, la scadenza mi sfugge (vorrei chiedere a barbanera un calendario di 24 mesi) e presentando come sempre la richiesta di permessi del mese di gennaio il primo di febbraio, la segretaria mi telefona informandomi che i miei permessi sono scaduti nel mese di dicembre.
Corro immediatamente, il giorno dopo, a fare il rinnovo (rinunciando per quel giorno al permesso per mia figlia…eh si? perche? devi assentarti dal lavoro per fare questo).
Chiedo alla segretaria se ci fossero problemi per i permessi gia? presentati. La segretaria mi dice di no. In quella stessa occasione faccio presente che la disabilita? di mia figlia, causata da una malattia genetica rara, non e? momentanea ma irreversibile. Chiedo pertanto che il permesso possa essere rilasciato a tempo indeterminato.
Non lo pretendo, ne faccio gentile richiesta.
La segretaria allega alla mia richiesta di rinnovo tutta la documentazione precedentemente consegnata.
Ed ecco la sorpresa. Permesso rinnovato con revisione a 1 anno!
Mah. Leggo poi di “patologia temporanea correlata all’eta?” (avranno sbagliato fascicolo, penso! ) e poi la seconda sorpresa. I permessi di gennaio non sono stati autorizzati. Chiamo per avere spiegazioni. Non ce ne sono. Erano scaduti. Punto. Posso dargli torto? No. Io sono in difetto, ma chiedo se dopo due anni dall’ultimo rinnovo sono l’unica che se ne dimentica. Mi rispondono di si?.
Chiudere un occhio allora dovrebbe essere piu? facile, ma non se ne parla.
Ricevo ogni due anni una lettera di avviso per sottopormi al pap-test.
Ricevo ogni anno avviso dalla radiologia per sottopormi alla mammografia.
Ricevo ogni due anni avviso per fare la revisione alla macchina.
Allora mi domando. Questi che pare siano gli unici a non mandare nessun avviso, sono l’ufficio piu? fiscale di tutti?
Ah gia? e? la medicina “fiscale” e in questo caso stiamo parlando di portatori di handicap.
Contano poco. Anzi, guardate unpo’.
L’Iss nel mese di gennaio ha risparmiato ben € 283,84. Che a me toglieranno dal prossimo stipendio: € 1.435,55-283,84 = € 1.151,71.
Complimenti e mannaggia a me. E ah, non dimentichiamoci mai la nostra carta azzurra. Perche? altro non siamo che dei numeri.
Approfitto di questa occasione per ringraziare invece tutte le istituzioni sammarinesi che, nei miei confronti e nei confronti di mia figlia, hanno sempre dimostrato enorme sensibilita? e disponibilita?: il Servizio Minori, la Scuola Elementare e poi Media (quante belle e brave persone ci lavorano!), la Federazione Sport Speciali, il centro di rieducazione Citta? di Oz”.
La donna ricorda anche che circa sei anni fa aveva avuto la stessa svista, ma allora le cose andarono diversamente. Infatti gli uffici competenti di allora chiusero un occhio, e lei non perse alcun permesso lavorativo e quindi nessuna riduzione dello stipendio: “Dal punto di vista legale e legislativo sono in regola, effettivamente i miei permessi erano scaduti, ma se mi arrivasse un avviso e io non ci faccio caso e snobbo perfino un secondo richiamo e? un conto, ma se invece – come accade normalmente a San Marino e non Italia ad esempio – non mi arriva nessun avviso, puo? succedere di dimenticarsi.
Quello che piu? mi indigna e? la mancanza di tolleranza ed elasticita? a una situazione che invece avrebbe tutte le carte in regola per essere facilmente compresa.
In Italia – aggiunge – questo genere di cose vengono trattate in tutt’altro modo: sono molto piu? avanti di noi; ci sono leggi specifiche che hanno risolto questo problema.
Per handicap di una certa entita?, come nel caso di famiglia, nel Belpaese (Legge 2114/2014 articolo 25 comma 6 bis )i permessi sono rilasciati a tempo indeterminato, non c’e? quindi bisogno di ulteriori rinnovi, come invece difatti accade a San Marino.
Per di piu?, in caso di more che riguardano le verifiche di rinnovi, il disabile non perde nessun diritto anche alla scadenza ma mantiene i diritti precedentemente acquisiti, e – conclude – e? a carico dell’Inps il richiamo della verifica, mentre invece l’Iss sul Titano non se ne occupa affatto”.
Francesco De Luigi, La Tribuna