San Marino. Capolavori nascosti a Palazzo SUMS. In mostra fino ad aprile opere mai viste … di Angela Venturini

Da Michelangelo Buonarroti a Gino Severini. Da Donatello a Tiepolo. Da Agostino di Duccio a Giorgio Morandi. Capolavori assoluti, mai visti dal pubblico, racchiusi in un arco temporale che va dal Rinascimento al Contemporaneo avvicinando tra loro un corpus di opere che hanno solo un tratto comune: sono di proprietà privata. Collezionisti, mecenati italiani (ma c’è anche un sammarinese) che hanno conservato, custodito, tutelato opere di grandissimo valore e straordinaria bellezza, temporaneamente messe a disposizione di chiunque ami e apprezzi l’arte. 

Un’operazione lunga e delicatissima, oggettivamente molto complessa, ha permesso a San Marino di realizzare questa mostra a Palazzo SUMS, visitabile fino al 30 aprile prossimo. Si tratta infatti di un patrimonio cosiddetto “notificato” e, in quanto tale, sottoposto a dei vincoli del Ministero della Cultura italiano, che ne limitano la circolazione e fissano diritti di prelazione in caso di vendita. 

Si tratta di quattordici tra dipinti e sculture, oltre a un ciclo di quattordici affreschi del Quattro – Cinquecento staccati dal Ciclo di Palazzo Spreca a Viterbo. Le opere attraversano le più significative epoche della storia dell’arte italiana, dal primo Rinascimento al Barocco fino alla pittura del Novecento. La meraviglia coglie lo spettatore di fronte ad artisti come: Giacomo Balla, Vittore Belliniano, Michelangelo Buonarroti, Jusepe de Ribera, Agostino Di Duccio, Donatello, Vincenzo Giacomelli, Bartolomeo Montagna, Giorgio Morandi, Francesco Morone, Gino Severini, Mario Sironi, Gian Battista Tiepolo.
Il percorso espositivo si snoda in quattro sale che raccolgono le opere in base a un criterio cronologico: nella prima sala si incontrano i lavori del XX secolo, nella seconda le opere più antiche della scuola veneta tra il ‘400 e il ‘500, nella terza si ammira il Ciclo delle Virtù che arredava le sale gentilizie di Palazzo Spreca, nella quarta trovano spazio le opere risorgimentali dell’800.

Ma l’emozione prende alla gola quando a metà percorso, i riflettori puntano su un lavoro mai visto di Modi (i francesi lo leggono con l’accento sulla i) al secolo Amedeo Modigliani. Si tratta di un nudo dal titolo “Luce Visibile” firmato per esteso dall’autore, ma anche con il nomignolo con cui veniva chiamato in famiglia “Dedo”. Un particolare commovente, insieme al fatto che lui riprende con tratto luminoso e perfetto il viso della sua amatissima Jeanne, mentre il corpo è quello di una modella. Geloso, come un uomo del suo tempo, quantunque emancipato, non avrebbe mai permesso di far ammirare ad occhi estranei il corpo della sua compagna. La quale peraltro si suicidò, all’ottavo mese di gravidanza, due giorni dopo la morte dell’artista. 

I “Nudi” di Modigliani sono quasi un paradosso per questo pittore, che non li amava ma a cui si era votato per ragioni economiche su suggerimento di Zborowski, il suo mercante. Lui prediligeva i ritratti a soggetti tra i più disparati, dei quali vi sono tantissimi esempi e che sono la cifra che lo rendono immediatamente riconoscibile. I suoi “Nudi” sono comunque ben noti alla critica e al mondo dell’arte, questo invece è rimasto celato al pubblico da quando è stato dipinto, ma per fortuna gelosamente conservato dal suo proprietario. Purtroppo rimarrà ancora “invisibile” perché il collezionista privato che lo detiene, lo ha lasciato in mostra solo per il giorno dell’inaugurazione. 

Un’altra particolarità degna di nota è la sorpresa che gli organizzatori hanno riservato al pubblico: una sorpresa profumata. In ciascuna sala è diffusa un’essenza che vuole riportate il visitatore all’epoca cui essa si riferisce. Per la sala dedicata alle opere sacre di arte antica è stata scelta dunque l’essenza dell’incenso, le opere più recenti del Ventesimo secolo sono avvolte nell’odore dell’assenzio, gli spazi che accolgono il ciclo di affreschi viterbesi diffondono odori agrumati, mentre la sala dedicata alle battaglie risorgimentali profuma di tabacco.
Oltre ad ammirare capolavori inediti, il visitatore è invitato a compiere un affascinante viaggio attraverso la storia delle collezioni private da cui le opere provengono. Un’opportunità unica per scoprire come si sono formate queste raccolte, quali criteri hanno guidato le scelte dei collezionisti e quali vicende hanno caratterizzato la loro conservazione. Storie nella storia dell’arte, come quella del nudo di Modigliani. 

Questa mostra rappresenta dunque uno di quei progetti che, oltre alla valenza artistica di inequivocabile valore, hanno la capacità di attirare un turismo di altissimo livello e di offrire un valore aggiunto all’appeal della Repubblica. Merito di tutto questo va alla Segreteria alla Cultura, gli Istituti Culturali, al Centro studi sull’Economia dell’Arte Ce.st.art.Cultura e alla preziosa collaborazione del curatore Gian Carlo Graziani. 

L’auspicio è questo sia solo l’inizio di un percorso di eccellenza, che porti San Marino al livello delle mete artistiche italiane più apprezzate. Nella convinzione di chiunque ami l’arte, che nella capacità di creare bellezza risiedano la forza e l’identità umana. 

Angela Venturini