La vittoria del no dei soci dell’Ente Cassa Faetano in risposta al progetto di fusione tra Bsm e Carisp ha trovato ampia eco nel dibattito consiliare di ieri ed è sfociata in un ordine del giorno firmato da tutte le forze di minoranza per richiedere la revoca dell’incarico al presidente di Cassa di Risparmio Fabio Zanotti.
“La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo – ha detto nel suo intervento in comma comunicazioni il consigliere di Rete Marianna Bucci – risiede nella gestione discutibile, malsana, del percorso di fusione tra Cassa di Risparmio e Banca di San Marino. Voglio sgomberare il campo da ogni tipo di illazione: la nostra coalizione si è sempre detta favorevole a progetti di aggregazione tra istituti bancari perché il nostro sistema è senza dubbio sovradimensionato e l’attività tipica portata avanti dalle banche, in un contesto di recessione come il nostro, non consente più di sostenere un sistema evolutosi all’epoca del paradiso fiscale. Il percorso di fusione tra Carisp e BSM è nato male, malissimo, perché non è stato frutto di condivisione e trasparenza quanto piuttosto di una serie di voci di corridoio, più o meno confermate, e caratterizzato da costanti opacità. Opacità dentro Carisp e opacità rilevate anche da parte di BSM. Basti pensare a quanto avvenuto sul fronte BSM: mesi di mobilitazione dei dipendenti che a fronte di richieste di tagli hanno segnalato l’aumento incontrollato dei costi della direzione (+ 20%), aumento dei compensi degli amministratori (+ 46%) e l’aumento dei costi per le prestazioni professionali, cioè le consulenze (+ 59%). Sempre sul fronte BSM occorre ricordare che l’Assemblea dell’Ente Cassa di Faetano, tenutasi due giorni fa, con una maggioranza del 78% (158 voti contro 44) ha detto no al progetto di fusione con Carisp e soprattutto ha prodotto un documento in cui mette nero su bianco la propria sfiducia negli amministratori, chiedendo la rimozione del cda”. “Andando nel concreto – continua Bucci – la richiesta di revoca dell’incarico di Zanotti risiede nelle modalità con cui ha portato avanti, all’interno del cda, il percorso di fusione di Carisp e Bsm. Lo ha portato avanti rifiutandosi di consegnare ai membri del cda la lettera del Segretario alle Finanze riguardo a questo indirizzo di approfondimento. Ma soprattutto Zanotti ha promosso e messo ai voti nel cda la creazione ex novo di un organismo inesistente, non previsto dalle normative, ossia una “delegazione ristretta” che trattasse un tema strategico come quello della fusione. Una delegazione, neanche a dirlo, in cui Zanotti ha proposto di far partecipare solo i membri nominati dalla maggioranza, escludendo deliberatamente i membri nominati dal socio minoritario (Forcellini e Francini) e quello nominato da noi (Vento), dall’opposizione che a tutti gli effetti è rappresentante dell’Ecc.ma Camera. Tra l’altro il membro da noi nominato, il prof Vento, è l’unico ad avere competenze e esperienze professionali rispetto alle fusioni bancarie, ma è stato deliberatamente escluso nonostante le richieste dei suoi colleghi Consiglieri che caldeggiavano per lo meno la sua presenza in quanto unico tecnico presente in materia. Non possiamo accettare, all’interno di quest’aula, che le persone che nominiamo per portare avanti le politiche economiche si permettano di creare organismi paralleli, fuori da ogni regola, organismi in cui esclude la rappresentanza democratica che invece caratterizza il Consiglio di Amministrazione. L’odg che presentiamo si basa sui contenuti del ricorso presentato dai consiglieri di Carisp Vento, Francini e Forcellini che è depositato in tribunale ed è un documento pubblico”. Sul caso fusione Bsm-Carisp è intervenuto anche il capogruppo di Ssd Morganti che ha detto “Se ci saranno delle fusioni dovranno essere fusioni colte per opportunità non per imposizione. Questo deve essere un principio sacrosanto. Perché se un imprenditore vede o non vede lo sviluppo della propria impresa all’interno di una aggregazione, dipende esclusivamente dalla volontà dell’imprenditore. Contemporaneamente, siccome abbiamo finalmente ricevuto la lettera di Abs per quanto riguarda la definizione di un progetto di bad bank di sistema, noi siamo assolutamente disposti ad accogliere questo invito ad un incontro fissato per il prossimo 5 dicembre augurandoci che possa essere risolutivo. Allo stesso modo io sono per implementare con immediatezza i percorsi di modifica e di rafforzamento della governance all’interno di cassa di risparmio e per l’individuazione di un piano industriale che possa assolutamente riportare in attivo la banca pubblica e mettere lo stato nelle condizioni di una ricapitalizzazione perché così non si può andare avanti per tanto tempo”.
Repubblica Sm