La stagione turistica, finalmente, dopo due anni di tribolazioni dovute all’epidemia del Covid e agli effetti dei divieti posti in essere da Governi e Autorità Sanitarie, sembra stia dando segnali di ripresa. Era ora, commercianti e operatori turistici, quelli sopravvissuti a due anni d’inferno, aspettavano questo momento per tornare a far vivere i negozi del centro storico, questa specie di grande piazza commerciale a cielo aperto.
Anche se, a dire il vero, dopo un buon inizio, il mese di giugno ha fortemente battuto la fiacca, forse anche a causa del gran caldo dell’anticiclone Caronte che sta infuocando l’Italia e scoraggia in qualche modo le escursioni.
Ma quel che ha dell’incredibile è che da mesi ad ogni piè sospinto, soprattutto nei Week-End, vengono chiuse le strade di accesso all’ingresso naturale del centro storico e tutte le manifestazioni, anche le più insignificanti, sono dirottate sullo Stradone, che, se si chiama Stradone, una ragione facilmente intuibile dovrà pur esserci.
Ci sono i Rally?
Tutti sullo stradone!
Ci sono gli Alpini?
Si chiuda ogni via di accesso al centro storico!
C’è la Mille Miglia?
Tutti su a Palazzo.
C’è il Giro del Monte alle 18,00 della sera?
Chiudiamo tutte le strade dalle 06,00 del mattino!
C’è il passaggio della gara ciclistica
facciamola arrivare sullo Stradone e chiudiamo tutte le strade di accesso.
C’è la corsa in bicicletta Titanica?
Questa facciamola a Borgo, ma chiudiamo la strada più breve che porta in Città.
E potrei continuare a lungo, perché l’elenco non finisce mica qua.
Il Segretario di Stato agli interni passa buona parte del suo tempo a firmare Ordinanze: «Vista la richiesta dell’Organizzazione X, Y, sentita la Polizia Civile, in occasione della manifestazione tal dei tali, sono chiuse le seguenti strade…». Insomma, basta chiedere, tanto il Segretario di Stato firma, firma tutto, anche la carta assorbente! E nessuno si chiede nel Governo se tutto questo arreca danno alle attività turistiche del centro storico, già così duramente colpito dagli effetti della pandemia e dall’attività del Trenino della Discordia, che sottrae turisti all’ingresso naturale del Paese, così sfacciatamente tutelato dall’Esecutivo.
Chi se ne frega!
Ultimamente hanno addirittura pensato di allestire una corsa di Karatelle, simpatica, con un certo numero di appassionati al seguito, ma pur sempre una corsetta di birocci su gomma e, ovviamente, privi di motore, lunga ben 300 mt. Cioè una cosa che si poteva organizzare ovunque senza arrecare danno a nessuno. Invece, siccome di mezzo c’era la Red Bull, è stato deciso di effettuarla, indovinate dove? Ma sullo stradone, diamine, nel cuore del sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Chissà come saranno stati contenti a Parigi!
Comunque questa corsa delle Karatelle ha comportato:
– la chiusura delle vie di accesso al centro storico per due giorni (Sabato e Domenica);
– l’allestimento di una rampa di partenza che al sottoscritto è sembrata leggermente più grande delle rampe di lancio della NASA a Cape Canaveral;
– la chiusura del Parcheggio Autobus di P.le Calcigni per 10 giorni.
Avete capito bene, 10 giorni! Paglia e sporcizia ovunque. Il danno arrecato per 300 mt di corsa durata un paio di ore, chi lo ripaga? E nessuno fa una piega. Vedrete presto altre Ordinanze che, «Sentita l’organizzazione X, Y…» stabiliranno la chiusura delle strade di accesso al centro storico dove si snoda la lunga teoria di negozi turistici.
Forse si è completamente perso anche un minimo di buon senso!
Augusto Casali