Articolo 39. Riduzione della spesa ‘Disposizioni relative alle retribuzioni dei pubblici dipendenti rientranti nel nuovo regime retributivo’.
L’emendamento di Rete interamente soppressivo dell’articolo 39 viene respinto.
Marco Podeschi, Upr: “E’ inaccettabile il taglio lineare dell’1,5% sulle retribuzioni, avrei sinceramente preso una strada diversa”.
Paride Andreoli, Ps: “Capisco la necessità di ridurre il disavanzo, le difficoltà, e questo emendamento rientra nell’azione di poter ridurre il disavanzo del 2014.
C’è poi un aspetto grave perché per i precari della Pa viene previsto un taglio del 5%, il segretario ci spieghi questa disparità di trattamento”.
Elena Tonnini, Rete: “Il nostro movimento si è sempre dichiarato favorevole a un certo tipi di tagli, ma contrario a tagli lineari, qui c’è anche qualcosa di più. Vediamo introdotti tagli straordinari non più necessari, strumenti iniqui, pensati solo per far cassa. Al comma 7 importante iniquità tra nuovo e vecchio regime”.
Matteo Zeppa, Rete: “Questo articolo creerà le disuguaglianze all’interno della Pa che tempo fa sono state create tra lavoratori frontalieri e residenti. Manovra attuata in maniera sconsiderata”.
Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Ascolto da un po’ di articoli i commenti dell’opposizione e non ho sentito dire che il movente delle nostre iniziative siano due cose, che non vogliamo allungare la fila dei disoccupati e non vogliamo mettere a rischio il pagamento dei dipendenti pubblici. Quindi i prepensionamenti, la riduzione degli acquisti, il contributo dell’1% che chiediamo. Io dall’opposizione non ho ascoltato una proposta per farci entrare un euro in più. Si dice ‘andatali a prendere dove ci sono’, ma quando lo facciamo ci dite che siamo il partito delle tasse. Capisco che fare demagogia è facile, ma non avete uno straccio di idea e di alternative per far mantenere al Paese lo stato sociale, siete i professionisti dell’abrogazione. Noi non cerchiamo consenso, abbiamo la responsabilità di concludere un bilancio, questa è la differenza”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Abbiamo fatto molte proposte per portare risorse, ma quando si toccano certi interessi voi non le accettate, ricordo i tagli alle indennità al 20%. Meglio togliere il 5% a chi è precario che non ha indennità. Lei è estremamente falso”.
L’emendamento di Rete è respinto.