Thomas Biagi, ex pilota automobilistico e imprenditore di marketing legato al mondo delle corse, guida una determinata “coalizione” – termine che di questi tempi tanto piace vista l’aria di elezioni – di correntisti della Banca Cis, ora conosciuta come Società gestione degli attivi (Sga). Nel 2019, il fallimento della banca ha causato un enorme buco di oltre 140 milioni di euro, coinvolgendo oltre 400 correntisti sparsi in Emilia Romagna e nel resto d’Italia.
Una vicenda che ha valicato i confini del Monte Titano, per giungere anche sul Resto del Carlino, quindi regalando una dimensione nazionale al problema, e creando al contempo un danno di immagine non da poco a San Marino.
Biagi, promotore del “Comitato Correntisti Sammarinesi”, ha avanzato una richiesta chiara: avviare uno stretto dialogo con la politica sammarinese.
Mentre comprendono la complessità del recupero dei risparmi, i correntisti non accettano l’idea di aspettare dieci o più anni. È stata interpellata anche la Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo e l’auspicio è che non si debba entrare nella fase contenziosa, provando a trovare una soluzione al di fuori delle aule di Tribunale.
Il caso assume contorni paradossali quando, nel luglio 2022, il governo converte i bond Bns in titoli di Stato, prolungando le scadenze fino al 2042. La mossa estende il periodo di attesa per i correntisti, minacciando di compromettere irrimediabilmente il valore dei loro risparmi. Il Comitato chiede al governo di aprirsi a un dialogo con tempi più ragionevoli, rendimenti almeno del 4-5%, e liquidazione delle somme incassate da Sga a beneficio degli ex correntisti.
La chiamata in causa della Cedu sottolinea la gravità della situazione, con l’invito a trovare un accordo entro il 6 marzo.
Per l’avvocato Stefano Pagliai del foro di Firenze, che rappresenta i 39 ex correntisti ci sono infatti tutti i margini per mettersi a un tavolo, detto che la fine della legislatura certamente non aiuta: “Restiamo fiduciosi che si possa trovare una soluzione accettabile per tutti. Gli ex correntisti restano disponibili ma non sempre dall’ altra parte vi è stata apertura al confronto ed alla condivisione. Adesso speriamo davvero si apra una nuova stagione”.
Gli fa eco il Segretario di Libera, Matteo Ciacci, che segue il caso da vicino: “Noi abbiamo sempre chiesto che venissero trovate soluzioni concrete per salvaguardare i correntisti, le famiglie, i lavoratori. Tutto il comparto finanziario deve essere interessato per conciliare le ragioni di tenuta delle finanze pubbliche con le normali e pratiche esigenze di vita di comuni cittadini, vistisi privati, a poche settimane dall’ambito e promesso rimborso, dei risparmi di una vita. Cosa aspetta la Segreteria alle Finanze ad agire?”.
David Oddone
(La Serenissima)