San Marino. David Oddone intervista al Direttore Generale ISS, Andrea Gualtieri sulla defezione dei professionisti sammarinesi

Ecco uno stralcio dell’intervista di David Oddone al DG ISS Andrea Gualtieri, pubblicata questa mattina su La Tribuna.

Tribuna è stata la prima a denunciare l’insofferenza dei medici sfociata anche in defezio- ni eccellenti. A suo parere quegli stimati professionisti che hanno lasciato il Titano sono recuperabili?

“Il discorso sui medici e sui professionisti sanitari e socio-sanitari è molto più complesso. Io credo che debba essere attuata, con forza, una politica sul personale che valorizzi il lavoro e dia il giusto riconoscimento professionale ai nostri medici, alle future generazioni e a qualificati professionisti che vengono anche dall’esterno.

La politica del personale dell’Iss è fondamentale per garantire prestazioni efficaci e sicure ai cittadini e deve tradursi anche in buone condizioni di lavoro, confrontate anche con i compensi percepiti in Italia, considerare gli aspetti pensionistici e tenendo conto del rischio di fuga dei professionisti di qualità.

Tutto questo per ottenere una maggiore efficacia delle azioni, più proficue relazioni interne e con gli utenti e un riconoscimento professionale anche fuori dal nostro territorio, che favoriscano il senso di appartenenza al servizio sanitario e socio-sanitario sammarinese.

Il successo dell’Iss e il raggiungimento di obiettivi di salute non possono infatti prescindere dalla valorizzazione delle professionalità dei nostri operatori sanitari e socio-sanitari, in quanto il rapporto fra professionista e cittadino influisce direttamente sulla qualità dell’assistenza.

E la qualità del nostro sistema non è un costo ma un investimento, quindi ben vengano politiche che assicurino buone condizioni di lavoro per i professionisti dell’Iss.

In questo modo sarà possibile tutelare da un lato i nostri bravi professionisti e dall’altro sarà più facile l’impiego di eccellenti professionisti non sammarinesi, diventando più attrattivi anche rispetto alla realtà italiana, che inizia ad avere sempre più bisogno di medici.

Altro nodo è la possibilità dei medici Iss di poter esercitare la professione a livello privato. Come si pone?

“Il mio obiettivo principale è assicurare la salute dei nostri cittadini e assistiti. È necessario quindi, in primis, che i nostri professionisti siano al servizio della nostra comunità.

Ritengo tuttavia che la libera professione, se bene gestita e con chiare regole, possa essere esercitata, solo se, ribadisco, vengono prima raggiunti gli obiettivi di salute della nostra comunità. La libera professione può rappresentare, assieme ad altre modalità organizzative, una ulteriore possibilità di crescita professionale e di mantenimento delle competenze”.

Un’ultima domanda. Come giornale crediamo sia quanto mai opportuno e necessario in tutti gli ambiti privilegiare le professionalità sammarinesi. Il che fa rima con formazione. L’Iss che cosa farà in concreto?

“Punterò molto sulla educazione continua in medicina. Ogni attività di tipo sanitario e socio-sanitario non può prescindere dal mantenimento delle competenze professionali attraverso un’efficace formazione. Anche i cambiamenti organizzativi richiedono una formazione adeguata necessaria a supportare nuovi approcci considerati innovativi per la nostra realtà, come l’intensità di cura e la medicina d’iniziativa. In tutta onestà non credo che i soli professionisti sammarinesi possano garantire, in futuro, l’autosufficienza dei nostri servizi. Quindi, riprendendo
i concetti di prima, è bene che vi sia una forte sinergia con medici e operatori sanitari e socio-sanitari esterni, in un’ottica di rete, che intendono mettere a disposizione le proprie competenze al servizio dei nostri cittadini e assistiti”. (…) La Tribuna