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Detto del “capo” e “costitutore”, o che dir si voglia fondatore, Marino Grandoni; detto del “coordinatore” e reclutatore della “manovalanza” tecnica Francesco Confuorti; detto del -chiamiamolo- “capo del personale” tecnico, Lorenzo Savorelli; e detto del “reparto” operativo -diciamo- “militare”, Commissario della Legge Alberto Buriani; oggi -sempre attenendoci fedelmente a quanto ricostruito nell’ipotesi accusatoria redatta dal Commissario della Legge Elisa Beccari– approfondiamo quello che sembra essere stato il ruolo del “numero due” di questa addotta associazione a delinquere che, nel decennio scorso, con il suo massimo “splendore” toccato negli anni del governo AdessoSm, ha occupato posti chiave della gestione dello Stato, ponendo in essere azioni scellerate che -a loro volta- hanno devastato i conti pubblici e minato la solidità delle cappe statali.
Oggi, parliamo di Daniele Guidi, ex direttore di Banca CIS, e del suo ruolo apicale in questo “gruppo criminoso”, così definito dal Giudice Inquirente che ha disposto il rinvio a giudizio degli stessi personaggi primari dell’associazione e di otto fra dirigenti e funzionari di Banca Centrale e Banca CIS.
Ma prima, per chi se le fosse perse, al fine di comprendere appieno la gravità -per la democrazia e per il Diritto, nonché per le finanze pubbliche- delle azioni e della deriva in cui è piombata la Repubblica nel decennio scorso, è importante far tesoro di tutti gli altri “capitoli” del decreto di rinvio a giudizio, trattati ampiamente e dettagliatamente nei giorni scorsi su queste stesse pagine elettroniche:
– 22 ottobre 2024 – San Marino. Dentro il rinvio a giudizio della “Cricca”: Wafik Grais, un Presidente Bcsm “al servizio” del “sodalizio criminoso”. Chi lo nominò e “osannò” nel 2016?
Unendo i “puntini”, riassumendo all’estremo, scopriamo che secondo quanto ricostruito negli atti di accusa dal Commissario Beccari, i 13 rinviati a giudizio “partecipavano ad una associazione a delinquere costituita per compiere una pluralità indeterminata di rati in materia bancaria e finanziaria” e “contro la pubblica amministrazione, il patrimonio e la libertà personale”. Tutto ciò “nell’interesse di Confuorti, di Banca CIS (in particolare di Daniele Guidi e del socio Marino Grandoni)…”
In questo “gruppo criminoso”, Daniele Guidi -già oggetto di una condanna in secondo grado, da tempo irreperibile- “in qualità di promotore e costitutore (al pari di Grandoni; ndr)” dell’associazione, “ne dirigeva e coordinava i membri”, assicurando “l’efficienza dell’organizzazione” e “ponendosi quale vertice operativo”.
Avvalendosi “dell’influenza di Confuorti sugli esponenti di Bcsm (Savorelli, Siotto, Sommella, Granata, Mazzeo, Moretti), di Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino (Borri, Cottella, Romito e Cartanese), e sui commissari straordinari e liquidatori di Asset Banca (Sommella, Granata e Venturini)”, lo stesso Guidi aveva il compito di assicurarsi che questi “esercitassero i propri poteri per il conseguimento degli scopi associativi”, nonché -specificatamente- “affinché Savorelli bloccasse gli esiti dell’ispezione di Bcsm condotta nel 2016 presso Banca CIS, promuovendone una revisione critica, sollecitando una ulteriore integrazione cartolare in sostituzione della doverosa consegna del verbale ispettivo e pilotandone gli esiti”. Ma non solo: grazie all’influenza che il finanziere lucano esercitava sugli addetti e dirigenti citati, Guidi si sarebbe adoperato “per ottenere il demansionamento, l’estromissione e il licenziamento di funzionari coinvolti in ispezioni sfavorevoli a carico di Banca CIS e comunque non favorevoli”, quindi di ostacolo, “ad operazioni a sostegno della stessa”.
In pratica, in tandem, Guidi e Confuorti, operarono una sorta di “epurazione” in Banca Centrale, abbattendo la loro scure su tutti quei dirigenti e funzionari non allineati o di ostacolo ai fini del “gruppo criminoso”.
E qui va aperta una piccola parentesi. Eloquente per evidenziare ancor di più come la caduta del Governo AdessoSm abbia rappresentato una sorta di spartiacque fra l”epoca in cui la “Cricca” -a mio parere eversiva- dominava sul Titano e l’era in cui si è avviato il suo smantellamento. Questa evidenza ha, infatti, un nome e cognome: Luca Beccari, primo Segretario di Stato agli Affari Esteri del dopo AdessoSm, tuttora in carica nella stessa Segreteria di Stato.
Ben inteso, stiamo parlando di evidenza, di una sorta di “cartina tornasole”, non di merito, che non può essere riconosciuto ad un singolo individuo… Beccari, infatti, dal gennaio 2012 al gennaio 2020 (data della sua nomina nel Congresso di Stato) ha ricoperto diversi ruoli all’interno di Banca Centrale e il suo nome figura negli atti fra coloro sui quali si è abbattuta la “scure” del “gruppo criminoso”, fra le vittime, quindi, della -chiamiamola- epurazione di coloro che rappresentavano un ostacolo per il conseguimento degli obiettivi dell’associazione a delinquere.
Quando Grandoni, Confuorti, Guidi e Buriani -incredibilmente senza alcuna complicità della politica e dei suoi “potenti” di turno (gli atti giudiziari attualmente noti implicitamente sostengono ciò- determinavano il bello e il cattivo tempo sul Titano, Beccari venne demansionato nell’organigramma di Banca Centrale… Quando la gestione dello Stato, in tutte le sue istituzioni, si è liberata dell’influenza, se non dell’occupazione, di Grandoni, Confuorti, Guidi e Buriani, lo stesso Beccari è stato riconosciuto come capace di gestire la Segreteria di Stato più importante e delicata della Repubblica, venendo poi riconfermato, nella nuova legislatura, alla guida della stessa…
Beccari, ovviamente, non è il solo funzionario di Bcsm “epurato”, poi sostituito “da soggetti reperiti da Confuorti” e “funzionali agli interessi del sodalizio”.
Ma torniamo a Guidi e al suo ruolo apicale nell’organizzazione “criminosa”, forse addirittura di stampo eversivo. Fra le azioni che gli vengono contestate c’è anche il tentativo “di remunerare Daniela Berti” con “un incarico presso l’Associazione Bancaria Sammarinese”, poi “abortito per l’opposizione di Stefano Eercolani”. Leggendo gli atti, infatti, si rileva che la stessa Berti -all’epoca Segretario particolare del Ministro alle Finanze Gian Carlo Capicchioni (Psd), non indagata e non rinviata a giudizio- “aveva favorito la nomina di Wafik Grais a Presidente Bcsm, nonostante egli risultasse privo di uno dei requisiti previsti”.
Se anche nel suo ruolo di Direttore generale di Banca CIS il Giudice Beccari ha individuato azioni penalmente rilevanti -come ad esempio la concessione a Confuorti di “linee di credito sproporzionate rispetto al merito creditizio” del medesimo finanziere lucano-, il suo operato interno all’associazione a delinquere ha determinato ingenti danni per le casse pubbliche. E non solo con la vicenda dei titoli Demeter appartenenti alla “galassia Confuorti”. Guidi -evidenzia la Beccari- “veicolava consigli ed imput direttivi, poi accolti, circa attività da porre in essere per consolidare l’illegittima liquidazione coatta amministrativa di Asset Banca”, pur nella “consapevolezza che fosse basata su un provvedimento strumentale ed immotivato”.
Il danno determinato dall’“omicidio” di Asset Banca è forse incalcolabile. Infatti, se è calcolato il suo costo per le casse pubbliche, il danno di immagine che è ricaduto sull’intero sistema bancario sammarinese -unito alla svalutazione altrettanto controversa degli attivi di Carisp-, con conseguente crollo dell’appeal che il Titano poteva esercitare sugli investitori anche esteri, non potrà mai venire quantificato… Resterà, per sempre, un danno semplicemente “enorme”, causato dalla scelleratezza degli atti di Guidi e dei tanti sodali (noti ed eventualmente ancora non noti) di quel “gruppo criminoso” che ha imperversato sul Titano dalla nomina di Wafik Grais -a mio parere da molto prima- alla definitiva crisi di AdessoSm… Un danno che, indirettamente ogni sammarinese pagherà “vita natural durante”, forse per diverse generazioni.
Enrico Lazzari