San Marino. Giustizia, ennesima ingerenza senza condivisione: parla Gian Carlo Venturini (Dc)

La notizia che il Segretario Renzi e il Presidente della commissione giustizia Mimma Zavoli abbiano voluto contattare il prof. Giovanni Guzzetta per valutare la sua disponibilità a ricoprire il ruolo di magistrato dirigente si è abbattuta ieri in aula come un uragano. Dura è stata la reazione di quasi tutti i consiglieri di opposizione che hanno preso la parola per parlare di un atto gravissimo. Netto l’intervento del segretario della Dc Gian Carlo Venturini che ha parlato di una scelta del tutto inopportuna riferendosi al metodo. “E’ inammissibile che sia la politica a scegliere il magistrato dirigente senza tener conto delle normative vigenti e non sono sufficienti i tentativi con i quali Mimma Zavoli ha cercato di spiegare le proprie ragioni arrampicandosi sugli specchi. Si tratta poi di una nomina assolutamente inopportuna – ha detto – considerato il fatto che stiamo parlando di una persona che fa parte del Collegio Garante, organismo di nomina politica e che ha compiti ben precisi definiti dalla legge, per esempio è l’organismo che è chiamato a giudicare eventuali azioni di sindacato nei confronti dei magistrati. Certo ringrazio Guzzetta per aver scritto la lettera e aver dato conto a tutti i commissari di quel che stava accadendo. Voglio ricordare che c’è una legge che stabilisce che è il consiglio giudiziario plenario a nominare il magistrato dirigente, sulla base di precisi requisiti, tra i quali il possesso di specifiche competenze in ambito direttivo”. Nel suo intervento il segretario Venturini ha anche voluto condividere con l’aula gli spunti di riflessione, giudicati preziosi, offerti dalla relazione del presidente di Anis Neni Rossini in occasione dell’assemblea Anis di venerdì scorso “In quella sede c’è stato un grido d’allarme degli imprenditori che hanno chiesto che vengano fatte scelte non più rinviabili e che queste siano soprattutto condivise con le forze sociali ed il paese”. “A tal proposito voglio portare all’attenzione dell’aula anche il fatto che c’è un’azienda storica sammarinese la CAMS che versa in alcune difficoltà che potrebbero ripercuotersi sul futuro dei suoi dipendenti. Difficoltà che sembra non siano legate a crisi di mercato, perché pare abbia ricevuto ordini importanti per il 2019. Pertanto chiedo al governo se è a conoscenza di questa situazione e se pensa di attivarsi per verificare la possibilità di ricercare eventuali soluzioni atte a tutelare i dipendenti e l’azienda stessa”.

Repubblica Sm