San Marino. Gli avvocati Massimiliano Annetta e Stefano Pagliai ricordano Mario Fantini nel quinto anniversario della sua morte.

Annetta e PagliaiIo a Mario Fantini devo molto.

Come uomo, ché certi incontri ti cambiano la vita e l’unico rammarico è per la strada non percorsa insieme. E come avvocato. Perché il Dottore (ha ragione Stefano Pagliai, lui era IL Dottore) mi “scelse” che ero ancora un ragazzino per un impegno processuale da far tremare i polsi.

Ma, soprattutto, per la sua difesa in un processo che, solo ora me ne accorgo, fu un micidiale esperimento in vitro di totale annichilimento del diritto di difesa, di arruolamento di certa informazione sotto le insegne dell’accusa, di identificazione dei difensori neppure con i propri difesi, ma addirittura con i loro (presunti) reati.

Una tale torsione autoritaria del processo non poteva piacermi e mi ci “infilai” dentro senza alcuna esitazione.

Insomma, grazie Dottore, perché anche grazie a Lei sono diventato l’avvocato che sono oggi.

Avv. Massimiliano Annetta

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Il mestiere del difensore consiste, alla fine, nell’accompagnare per un pezzo di strada una persona che sta vivendo il calvario giudiziario.

Calvario che si trasforma in vera e propria tragedia personale quando si è innocenti e si combatte con tutte le forze per dimostrarlo.

Accompagnare significa difesa tecnica puntuale e preparata ma anche condivisione di una battaglia. Battaglia che non ti fa dormire la notte, ti fa passare i fine settimana sulle carte processuali, ti fa arrabbiare ed a volte persino dubitare di te stesso quando le cose non vanno come dovrebbero, quando la “macchina” ti stritola: ti annienta perchè le cose devono andare in un certo modo, inutile che sbraiti, e tu a volte ti senti persino ingenuo a confidare nel diritto e nella giustizia.

Al “dottore”, come tutti lo chiamavano, il tempo purtroppo non è bastato.

A me ed a Massimiliano Annetta rimane l’orgoglio di averlo conosciuto ed assistito. E il dovere morale di portare avanti quella battaglia.

Avv. Stefano Pagliai