San Marino. Grande successo al Teatro Titano per il primo incontro del “Mese Dantesco”

Con l’incontro dal titolo “che la dolcezza ancor dentro mi suona – La poetica della bellezza tra melodia e parola”, tenutosi mercoledì 23 aprile al Teatro Titano, ha preso ufficialmente il via la 18ª edizione del Mese Dantesco, promosso dall’Associazione Dante Alighieri di San Marino, in collaborazione con l’Istituto Musicale Sammarinese e la Scuola Superiore.

In apertura, il presidente Capicchioni ha rivolto un caloroso saluto ai presenti, dando ufficialmente il via alla 18ª rassegna del Mese Dantesco. Nel suo intervento, ha ricordato che l’iniziativa si svolge sotto l’alto patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, dell’Ambasciata d’Italia a San Marino e della Commissione Nazionale Sammarinese per l’UNESCO, e grazie al prezioso sostegno della SUMS – Società Unione Mutuo Soccorso. Ha inoltre sottolineato come tutte le conferenze e letture delle edizioni passate – a partire dalla lectio inaugurale del compianto professor Giuseppe Rossi, figura indimenticabile della cultura sammarinese – siano sempre disponibili in formato audio-video sul sito ufficiale dell’Associazione Dante Alighieri di San Marino, offrendo così a tutti l’opportunità di riascoltarle.

Al centro dell’evento inaugurale la figura evocativa del musico Casella, amico di Dante e protagonista del II canto del Purgatorio, la cui voce, che intona dolcemente l’antico canto d’amore “Amor che ne la mente mi ragiona”, diventa emblema del potere salvifico dell’arte e della memoria. In quel momento sospeso fra la terra e il cielo, fra la pena e la speranza, la musica si fa ponte tra la bellezza sensibile e la tensione spirituale, capace di sospendere anche il rigore del cammino penitenziale. È in questa chiave che il professor Marco Capicchioni, docente dell’Istituto Musicale Sammarinese, ha introdotto l’incontro, illustrando il profondo legame tra l’opera dantesca e il linguaggio musicale, soffermandosi su temi fondamentali, come quelli di monodia e armonia, come metafora del passaggio dall’individualità al coro dell’umano condiviso.

A offrire ulteriori spunti di riflessione è stato il professor Nicola Giaquinto, anch’egli pianista e docente dell’Istituto, che ha saputo interpretare con sensibilità e profondità l’eco emozionale del testo dantesco.

Grande suggestione ha suscitato la lettura del II Canto del Purgatorio, affidata con intensa partecipazione a Luciana Aliotta, studentessa della classe IV C del Liceo Classico della Scuola Superiore sammarinese.

Giaquinto ha tracciato un itinerario sonoro che, partendo dal Medioevo, si estende fino alle poetiche romantiche e novecentesche. In un discorso denso e suggestivo, ha mostrato come l’universo interiore evocato da Dante trovi sorprendenti risonanze nella musica di Schumann, Poulenc, Chopin, e in altri autori che, secoli dopo, tornano a interrogare i temi della nostalgia, dell’elevazione e del desiderio di armonia. La sua presentazione ha evidenziato la continuità spirituale tra i moti dell’animo dantesco e le più profonde espressioni dell’estetica musicale moderna, offrendo al pubblico un’occasione preziosa di ascolto consapevole e partecipato.

A rendere ancora più coinvolgente l’incontro sono stati i giovani musicisti dell’Istituto Musicale Sammarinese, interpreti di un raffinato programma musicale che ha attraversato autori come Schumann, Chopin, Poulenc, Tcherepnin e Fauré. Qui di seguito, il programma eseguito.

  • Mattia Maroncelli, Ruth Lazzarini, Diego Bronzetti, flauto.
    Alexander Tcherepnin, Trio, Op. 59.
  • Eva Vitali, pianoforte.
    Frédéric Chopin, Fantaisie-Impromptu, Op. 66.
  • Francesca Sarti, pianoforte.
    Robert Schumann, Romanza, Op. 28 n. 1.
  • Diego Bronzetti, flauto, e Nicola Giaquinto, pianoforte.
    Gabriel Fauré, Sicilienne, Op. 78.
  • Mattia Maroncelli, flauto, e Nicola Giaquinto, pianoforte.
    Francis Poulenc, Cantilena.

Al termine, Giaquinto ha eseguito magistralmente al pianoforte uno degli ultimi brani di Gabriel Fauré, scritto quando il compositore era ormai divenuto sordo: il Prélude op. 103 n. 1, un pezzo di struggente intensità e raffinata introspezione, in cui la delicatezza della scrittura si intreccia con una profonda malinconia, restituendo con rara sensibilità l’anima silenziosa dell’autore e la sua resilienza creativa di fronte al silenzio.

L’incontro, accolto da un pubblico partecipe e attento, si è rivelato un’occasione di grande valore culturale, in cui musica e poesia si sono fuse in un’unica narrazione armonica capace di toccare le corde più intime dell’animo umano. La scena dantesca dell’abbraccio fra Dante e Casella ha offerto lo spunto per riflettere sul ruolo dell’arte e della musica come veicolo di speranza, di elevazione e di comunione.

Il Mese Dantesco prosegue con il secondo incontro, in programma mercoledì 7 maggio alle ore 17,30 a Palazzo Graziani, che affronterà un tema tanto affascinante quanto attuale: il rapporto tra usura ed educazione finanziaria nella prospettiva dantesca. Protagonista della serata sarà Alessandra Mularoni, che proporrà una riflessione originale, arricchita dal coinvolgimento diretto di studenti della Scuola Superiore, con un titolo che ne sintetizza con efficacia i contenuti: Il tempo della dimensione umana, il tempo della dimensione divina – Dall’usura all’educazione finanziaria”. La parte musicale sarà affidata all’interpretazione dal vivo di Fabrizio Flisi (pianoforte e fisarmonica) e Emanuela Grassetto (violino), in un suggestivo intreccio tra parola e suono. Un evento da non perdere, che unisce riflessione, cultura e bellezza nello spirito più autentico dell’opera di Dante.

Comunicato Stampa