Checché se ne dica, o se ne possa pensare, i video e le foto sull’allestimento della sala al Kursaal, dimostrano che San Marino ci sa fare, che ha grandi professionalità e che è capace di soddisfare anche un target molto alto. Insomma, sono finiti i tempi del “moscato, tre bottiglie mille lire” che solo a vederlo sembrava la sciacquatura dei piatti. I tempi del turismo di massa, quello che riempiva tutto, ma che spendeva poco e lasciava dietro di sé una città devastata dall’immondizia, sono ormai ampiamente superati. Se ne parla da un pezzo, ma non c’è mai stato il coraggio di dare una vera svolta. Si è sempre puntato ai grandi numeri e non alla qualità.
Poi qualcosa è cominciato a cambiare perché i numeri si sono più che dimezzati e molte attività, sia di ristorazione, sia commerciali, sia alberghiere, hanno cominciato a qualificare i negozi e l’offerta. Con grande beneficio dell’immagine complessiva del centro storico. Nonché dell’intero comparto enogastronomico.
Quindi, la festa di gala al Kursaal si guadagna il primo punto a favore, in quanto apre scenari nuovi per un turismo più elitario, ma anche più danaroso.
Un altro punto a favore arriva da notizie ufficiose, ma da fonte assolutamente attendibile, che raccontano un’altra versione rispetto a quella dominante. E cioè che Sting abbia voluto offrire un evento a San Marino per il quale ha messo a disposizione un budget di spesa, più la sua musica. Il resto è venuto dalle sponsorizzazioni dei vip. Insomma, forse lo Stato ha anticipato qualcuna delle spese, che poi sono state ripianate. Quindi, dal punto di vista della spesa pubblica, siamo a posto.
Rimane qualche altro problema, che poteva essere evitato. Infatti, se la festa è privata, gli organizzatori possono invitare chi vogliono, ma a questo punto si sarebbe dovuto fare ben altro tipo di comunicazione. Qui ha toppato il governo che, se da una parte ha voluto fregiarsi di questo evento glamour (che ci sta, perché è una gran bella immagine); dall’altra, avrebbe dovuto dare una comunicazione più corretta ai cittadini che sono rimasti esterrefatti dall’esibizione del lusso. Dover ricorrere ai ripari a posteriori, politicamente parlando, non depone certo a favore. Anche all’indirizzo di quanti hanno fatto carte false per accaparrarsi il biglietto di invito.
Un altro tipo di problema riguarda le opposizioni, che hanno voluto strafare, cercando di cogliere l’occasione di malumore popolare, attaccando Rete. Cosa c’entra Rete, francamente non l’abbiamo capito. Un evento di gala non è una scelta politica di Rete, anche se forza di governo, che sicuramente ne sarà stata informata, ma giusto perché qualcuno avrà ricevuto l’invito.
Di certo, Repubblica Futura, alla quale poi si è attaccata anche Libera, avrà le sue ragioni per assalire ogni giorno, spregiudicatamente, dissennatamente, sconsideratamente, una delle forze di governo. Ragioni che ai comuni mortali non è dato sapere.
Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce, diceva il filosofo Pascal. Evidentemente ciò succede anche in politica. Il fatto è che senza ragioni plausibili, certi comportamenti assomigliano tanto alle battaglie di don Chisciotte contro i mulini a vento. Sarà una considerazione banale, ma è il rischio che qualcuno corre. Tanto più che si può già immaginare l’andamento del comma comunicazioni del prossimo Consiglio, che sarà monopolizzato dalla festa che Sting ha voluto donare a San Marino.
a/f