San Marino, il saluto dei Reggenti al Consiglio alla fine del loro mandato: il testo integrale

INDIRIZZO DI SALUTO DEGLI ECC.MI CAPITANI REGGENTI, FRANCESCA CIVERCHIA E DALIBOR RICCARDI, IN OCCASIONE DELL’ULTIMA SESSIONE DEL CONSIGLIO GRANDE E GENERALE DEL SEMESTRE

Signore e Signori Consiglieri e Segretari di Stato,

è giunto il momento di accomiatarci dalla presidenza del Consiglio Grande e Generale.

Abbiamo terminato anche questa sessione, come le precedenti molto impegnativa e molto articolata.

Il nostro, dunque, non vuole essere un saluto di circostanza ma l’occasione per esprimere a tutti Voi il nostro profondo, sincero apprezzamento e la nostra riconoscenza per aver consentito a questo Consiglio di svolgere le proprie attribuzioni durante un semestre di intensa attività istituzionale.

Abbiamo convocato sessioni consiliari – ne siamo consapevoli – talvolta estenuanti, in quanto articolate in sedute mattutine, pomeridiane, serali, notturne, senza soluzione di continuità. Accanto a queste, si sono anche tenute “sedute fiume” di Commissioni Consiliari Permanenti finalizzate all’adozione di provvedimenti legislativi che – auspichiamo sinceramente – possano dare riscontro alle attese del Paese.

Ci riferiamo alla legge di sviluppo, al progetto di legge per gli interventi sull’emergenza casa; ci riferiamo altresì alla mole di decreti delegati che il Consiglio ha dovuto ratificare, in parte ereditati anche dalla precedente legislatura, e che hanno imbrigliato in maniera consistente l’attività del Consiglio.

Ebbene, al di là delle legittime posizioni politiche, al di là del confronto – talvolta anche acceso – tra le varie componenti, ciò che non è mai venuto a meno è la presenza costante di tutti Voi Consiglieri per garantire comunque che questo Consiglio riuscisse a compiere le sue attribuzioni. E questo al di là dell’adozione di provvedimenti più o meno condivisi dall’Aula.

Oggi, pertanto, vogliamo sottolineare la dedizione, l’impegno, l’abnegazione di tutti ed ognuno di Voi.

È proprio grazie al fondamentale contributo di tutti Voi che la Reggenza può svolgere al meglio le proprie funzioni. E di questo, veramente, Vi ringraziamo.

La strada non è in discesa. Molti sono gli impegni che attendono il nostro Paese e su cui questo Consiglio sarà, anche nei giorni e nei mesi a venire, chiamato ad esprimersi, approfondire e confrontarsi.

Torneremo anche noi tra di Voi ed è dunque un impegno che, ancorché in altri ruoli, condivideremo insieme.

Proprio nell’esercitare il ruolo di Presidenti di questo Consiglio, abbiamo più che mai potuto constatare come le norme che ne disciplinano, allo stato, il funzionamento non siano sempre perfettamente funzionali alla produttività del Consiglio stesso.

Non sempre la permanenza in quest’Aula con lunghe maratone è foriera del migliore risultato, né si concilia con l’approfondimento, la concentrazione, l’attenzione e l’intervento puntuale sugli argomenti in discussione.

Allora l’invito che sentiamo di voler rivolgere a tutti i Gruppi Consiliari è quello di ripensare le regole che disciplinano l’attività del Parlamento: non solo per snellire i tempi e favorire un dibattito più proficuo e qualificato ma anche per assicurare a tutti i Gruppi – di Maggioranza e di Opposizione – spazi idonei di confronto sulle proprie istanze ed i propri progetti.

È una sollecitazione, questa, che rivolgiamo in particolare ai colleghi Consiglieri che compongono la Commissione Consiliare Speciale per le Riforme Istituzionali.

Riteniamo infatti che questa Commissione, istituita per legge, sia un’occasione formidabile non già per riscrivere le regole del gioco, né per smantellare l’architettura del nostro Ordinamento, bensì per dare alle Istituzioni – e in primis al Consiglio Grande e Generale, ai Consiglieri e ai Gruppi Consiliari – gli strumenti più efficaci ed efficienti per portare avanti le rispettive, legittime iniziative – siano esse di Maggioranza o di Opposizione.

Strumenti che consentano di governare, ma anche strumenti che consentano di controllare; strumenti che assicurino e consolidino la centralità del Consiglio Grande e Generale e al contempo la dignità di ogni suo singolo membro. E per assicurare la dignità occorre anche favorire le migliori condizioni per svolgere compiutamente il mandato che ad ogni Consigliere è stato dato dagli elettori.

Siamo certi che solo un impegno in tal senso potrà dare riscontro alle attese ed alle aspettative della comunità.

Tanti sono i bisogni, tante sono le vulnerabilità, tante sono le situazioni critiche che abbiamo potuto conoscere durante questi sei mesi, in occasione dei numerosi incontri con i cittadini in udienza privata, ma anche con le associazioni e le realtà solidaristiche.

E sono tante le risposte che i cittadini si aspettano, in particolare su necessità che riguardano l’occupazione, lo stato sociale, la sanità, la scuola, la transizione ecologica, la famiglia, i giovani. Tutto nell’ambito di un cambiamento epocale che sta coinvolgendo il mondo e da cui neppure noi possiamo considerarci immuni.

Le nostre secolari istituzioni hanno davanti sfide imponenti.

Confidiamo che il Consiglio ed il Governo, in uno spirito di leale collaborazione, pur nella diversità dei ruoli, sappiano portare avanti con determinazione ed incisività progetti finalizzati ad un nuovo modello di sviluppo. Un modello in grado di assicurare occupazione, garantire stabilità dei conti pubblici e salvaguardare lo stato sociale che, oggi come in passato, deve continuare ad essere per la comunità sammarinese un vanto ed un’irrinunciabile conquista di civiltà.

Ed al contempo confidiamo che siano adottati tutti gli strumenti – legislativi e non – per supportare le famiglie, i giovani, le persone più vulnerabili della nostra società.

È, questo, il tessuto che va tutelato e sostenuto perché rappresenta le fondamenta della nostra comunità.

Siamo chiamati a dare prospettive serie e lungimiranti ai nostri cittadini, alle famiglie che oggi affrontano le condizioni di maggior disagio, alle nostre ragazze ed ai nostri ragazzi che hanno la necessità di guardare con fiducia al futuro e di dare solide basi ai loro progetti di studio e professionali.

Serve un impegno corale per garantire alla nostra Repubblica nuovi spazi e nuove opportunità capaci di farci affrontare le prove che ci attendono.

Ovviamente il pensiero va all’Accordo di Associazione all’Unione Europea ed alle prospettive che ne conseguiranno.

Siamo consapevoli – viste anche le riflessioni e le considerazioni svolte al riguardo proprio in questa sessione consiliare – dell’impegno che coinvolgerà il Consiglio Grande e Generale.

Confidiamo dunque che al confronto sul tema europeo possano essere assicurati adeguati spazi di approfondimento e di condivisione con tutte le rappresentanze politiche – e non solo – nell’interesse del Paese.

Signore e Signori Consiglieri e Segretari di Stato,

questo nostro indirizzo di saluto ci offre anche l’opportunità di condividere con Voi ulteriori considerazioni sul mandato reggenziale che sta per concludersi.

Sono stati mesi impegnativi, ma molto gratificanti; sei mesi in cui abbiamo potuto assistere – certamente da una posizione privilegiata – ad eventi di grande rilevanza per la nostra Repubblica, anche a livello internazionale.

Ma, prima ancora, abbiamo avuto la straordinaria opportunità di conoscere al meglio il nostro Paese e di scoprirne anche lati inusuali, situazioni di fragilità, ma anche tanti elementi di forza e di virtuosità.

Ciò che ci ha particolarmente commosso – e chi ha avuto l’onore di ricoprire questo alto mandato può ben capirci – è l’ossequio che i singoli cittadini hanno nei confronti della Reggenza e delle Istituzioni. Non un ossequio deferente ma un affetto davvero profondo che i protagonisti delle Istituzioni devono continuare a fare in modo di meritare.

Ricorderemo sempre l’accoglienza ricevuta dagli alunni, dagli anziani, da tutte le persone ospiti dei nostri straordinari servizi socio sanitari ed assistenziali in occasione delle visite natalizie. Testimonianza di un forte senso di appartenenza e di attaccamento vero alle istituzioni della nostra Repubblica.

Sicuramente porteremo nel cuore le visite agli Istituti scolastici, dove abbiamo potuto piacevolmente constatare la preparazione e l’attenzione dei giovani, anche dei più piccoli, verso le nostre Istituzioni, la nostra storia, i nostri valori, anche grazie al lavoro esemplare degli insegnanti. A loro oggi esprimiamo il nostro sostegno e la nostra gratitudine per l’abnegazione e la grande professionalità con le quali svolgono un ruolo fondamentale per il futuro dei nostri giovani.

Sempre ricorderemo la curiosità con cui i più piccoli si sono rivolti a noi in quelle circostanze. È questa curiosità che va coltivata con la conoscenza della storia, delle nostre peculiarità, delle nostre tradizioni perché il giovane che conosce le proprie radici diventerà un buon cittadino. Un cittadino attivo, consapevole ed impegnato. E la Repubblica ha bisogno di buoni cittadini.

Durante il semestre, abbiamo altresì avuto occasione – nelle consuete Udienze a Palazzo – di conoscere le variegate realtà associative che la nostra comunità, ancorchè piccola, riesce ad esprimere. Sono in particolare realtà solidaristiche, di volontariato, culturali, sociali; realtà di importante operosità che portano avanti lodevoli iniziative in favore soprattutto dei più deboli.

Siamo orgogliosi di loro e le ringraziamo per la loro attività e per il loro impegno.

Oggi vi chiediamo di riservare una grande attenzione a queste realtà; di impegnarci tutti affinché sia possibile garantire loro le migliori condizioni per proseguire questo prezioso servizio al Paese.

Accanto a tutte le memorabili occasioni – più informali con il singolo cittadino o di alta istituzionalità in questo Palazzo – non possiamo non ricordare i tanti momenti di grande significato cui abbiamo partecipato all’estero rappresentando al più alto livello il nostro Paese.

Queste occasioni resteranno una testimonianza tangibile delle relazioni che, a livello internazionale, la Repubblica ha saputo costruire, sapientemente e laboriosamente, nel corso della sua storia e che le consentono, oggi, di essere protagonista, al pari degli altri Stati.

È sempre stato molto importante per San Marino aprirsi al mondo. La sua indipendenza e la sua sovranità attraverso i secoli sono il frutto di rapporti che il Paese ha saputo costruire con le altre realtà statuali, dalle più vicine a quelle più lontane.

È, questo, un aspetto che va costantemente coltivato.

San Marino non rappresenta una potenza territoriale né economica o militare, ma nei contesti internazionali e multilaterali dove si difendono i diritti, le libertà fondamentali ed i valori assoluti dell’uomo, della pace, dello stato di diritto, della giustizia, della cultura, la nostra Repubblica è una voce ed un esempio autorevole.

Ed è importante che anche il Consiglio Grande e Generale promuova questo ruolo. Dobbiamo essere, come istituzione, consapevoli della nostra importanza nei contesti internazionali e non perdere mai l’occasione di proseguire su questa strada di apertura. È il nostro futuro.

Proprio per questo, crediamo che l’apertura di San Marino all’Unione Europea debba essere intesa come una naturale evoluzione di un percorso avviato e che, peraltro, è già in corso in molteplici ambiti.

Non è solo la questione economica ad esser determinante; più di tutto è la sfera sociale, quella che ha bisogno di un’evoluzione in termini di diritti, di servizi e di solidarietà.

Il passo che ci vedrà impegnati nella prossima legislatura è importante, è una grande occasione che dobbiamo saper cogliere con responsabilità. E, nel farlo, è fondamentale che si proceda sempre in modo coerente e costruttivo.

Concludiamo, dunque, il nostro saluto non prima di aver ringraziato, ancora una volta, tutti coloro che ci hanno permesso di svolgere il nostro mandato nel miglior modo possibile.

Vi ringraziamo per averci consentito di portare avanti il nostro lavoro con dedizione ed impegno. Senza di Voi non avremmo potuto fare nulla. E soprattutto, ringraziamo i Consiglieri dell’opposizione che ci hanno permesso di fare il nostro lavoro, in uno spirito di confronto e di dialogo sempre costruttivo.

A tutti voi, dunque, un sincero e affettuoso ringraziamento.

Ora, concludiamo questo semestre con un pensiero di gratitudine e speranza per il futuro.

Grazie a tutti.