San Marino: il “tech” è una miniera d’oro anche per la “piccola” Università, che avrà il compito di estrarlo … di Enrico Lazzari

San Marino, terra dei musei medievali e dei loro “custodi”, ha un problema: il futuro bussa, ma qualcuno ha perso la chiave di casa. Blockchain, AI, stablecoin – li abbiamo sviscerati in questa serie… A proposito, se hai perso le “puntate precedenti:

1 – San Marino e “tech”: l’ennesimo “treno perduto”. Ma, a sei anni, dal varo di una apposita legge, sul Titano la massima ricaduta e che qualcuno chiede a Siri che tempo fa sul Monte. 

2 – San Marino. Tutto il mondo punta sull’AI, sull’intelligenza Artificiale… Ma sul Titano? blockchain e criptovalute? 

3 – Le Banche di San Marino ancora contano col “pallottoliere”… mentre il Mondo paga in cripto e un colosso sammarinese scappa in Irlanda … di Enrico Lazzari 

4 – Stablecoin Sammarinese: il domani è oggi! Sveglia o si dirà addio anche agli spiccioli, altro che sviluppo!

Il futuro -dicevo- bussa, ma qualcuno ha perso la chiave di casa. Blockchain, AI, stablecoin sono là fuori a produrre miliardi, mentre qui si tira avanti come se il progresso fosse impedire a un turista di perdersi nel Centro Storico. Eppure, c’è una luce che San Marino Innovation, il nostro “grande suggeritore”, non è riuscito a spegnere del tutto: l’Università di San Marino. Non è la bacchetta magica per salvare il Titano, ma potrebbe trasformare il tech da chiacchiere da bar in un tesoro vero… Se solo qualcuno smettesse di seppellirlo sotto pile di scartoffie.

Pensate a un master in “AI e Innovazione Digitale” made in Montefeltro, o magari in lingua inglese. Studenti da tutta Europa che salgono quassù per imparare a costruire algoritmi che snelliscono la burocrazia o …meglio di un nonno che segna i numeri con il gesso sulla lavagna. O un centro di ricerca che tira fuori dal limbo quella SMR Coin –la stablecoin che San Marino Innovation ha lasciato marcire, ve la ricordate?– e la trasforma in un biglietto da visita per investitori. 

Le ricadute sarebbero da standing ovation: cervelli che mettono radici qui invece di filarsela a Rimini imprigionarsi nella Silicon Valley, startup tech che aprono bottega a Borgo Maggiore invece di snobbare il Titano per l’Irlanda, un turismo che si porta a casa souvenir digitali oltre alle solite calamite. Non è un film, è quello che succede dove il tech non è più imprigionato nella burocrazia.

E i benefici non finiscono lì. Blockchain e AI non sono giocattoli per smanettoni con troppe Red Bull: sono e producono per l’economia soldi veri. Un corso su blockchain potrebbe attirare aziende che vedono San Marino come base operativa –magari quelle in fuga da Taiwan o Cina, già citate– portando lavoro e quattrini. Un laboratorio di intelligenza artificiale potrebbe sfornare app che trasformano la PA da incubo kafkiano a servizio umano: “Quand’è pronto il mio permesso?” te lo dice un bot, non un cartello con scritto “torno subito”. E magari anche la Sanità pubblica e le sue liste di attesa. Ma gli studenti formati qui? Restano, creano, spendono, in un’economia che non campa solo di cartoline e liquori dal nome e dal colore inimmaginabile. È una reazione a catena: più tech, più competenze, più ricchezza. Ma serve che l’Università lo afferri -quando e se arriverà Babbo Natale- questo benedetto pacco regalo che San Marino Innovation non ha mai confezionato.

La sfida è tutta lì: sfruttare queste opportunità e mostrarsi all’altezza. L’Università di San Marino ce la può fare –non ho dubbi, sia chiaro– perché è piccola ma sveglia, e con un po’ di benzina potrebbe diventare il motore che ci tira fuori da questa palude analogica. Un master serio, un centro di ricerca che faccia parlare di sé, magari un prof straniero che sappia di reti neurali oltre che “pallottolieri”. Non è fantascienza: atenei microscopici come quello di Tallinn in Estonia sputano innovazione come popcorn, mentre qui San Marino Innovation sembra impegnata a lucidare la targa dell’ufficio invece di spingere il futuro.

Le opportunità sono sul tavolo. L’Università potrebbe essere la svolta per un San Marino che non si limita a guardare i treni passare, ma ci salta sopra. Blockchain per startup, AI per la PA, stablecoin per l’economia: tutto può partire da qui, se SMI smette di fare il “becchino” delle idee. Non è troppo tardi, ma serve un colpo d’ala: un piano, un investimento, un briciolo di audacia. Altrimenti, il tech resterà un miraggio per i sammarinesi, che continueranno a contare i giorni di pioggia mentre il mondo costruisce il domani.

Enrico Lazzari