Ma quella giornata non finì lì. Lo sceriffo Savorelli venne immortalato in una foto da Francesco De Luigi, fotografo di Super, un magazine sammarinese, con il dito medio alzato. Forse una delle foto più cliccate di sempre dai lettori dei media sammarinesi. Un click che costò il posto al Direttore Generale di Banca Centrale. Un fatto inaccettabile da parte anche dello stesso Governo che aveva riposto in lui fiducia, che lo appoggiava, dove in Consiglio Grande Generale fu citato più volte come uomo capace, uno stimato professionista. Quel dito alzato significava assoluta onnipotenza al punto tale che i più scaltri pensarono che fu un gesto talmente eclatante, pianificato, fatto appositamente per essere ‘mandato a casa in anticipo’ creando dei problemi a chi iniziava a pensare che forse qualcosa non stesse funzionando. Il suo sguardo, ri guardando quella foto più volte, sembrava una sfida, una totale mancanza di rispetto verso il suo ruolo istituzionale e la Repubblica di San Marino. Di lì a pochi giorni fu rimosso dal suo incarico. Nei mesi e anni successivi sono emersi fatti, documenti che sono ancora al vaglio del Tribunale. Un periodo buio che aiutò a capire che cosa avesse patito in quel periodo Asset, la sottoscritta, Stefano, gli azionisti, i dipendenti, i correntisti del nostro Istituto di Credito. Mi ricordo perfettamente che proprio in quei giorni il Pres veniva attaccato a destra e sinistra da personaggi della politica e non solo, in ogni suo incontro,
sbeffeggiato e deriso.
Ero al suo fianco con uno sparuto gruppo di amici che credeva in lui, in noi, per denunciare che era in corso un vero e proprio ‘colpo di Stato’ finanziario.
Come alleato puro, oltre a qualche carissimo amico che lo conosceva benissimo, aveva solo la sua granitica professionalità e onestà. Cercava di spiegare a tutti che cosa stava succedendo. Una tempesta perfetta. Con il cuore in gola, quasi affannato, lottava con sè stesso cercando di dosare verità e rabbia, competenza e rassegnazione, onestà e delusione di sentirsi abbandonato.
Anche da chi cavalcando la politica lo ascoltava ma per altri fini, un po’ meno nobili..(continua)
Barbara Tabarrini