San Marino. Il trapianto degli organi è l’unica terapia che non si può comprare e che si può solo donare, ma siamo ancora in attesa della legge … di Alberto Forcellini

“(…) questo semestre è stato funestato anche da momenti di profondo dolore e tristezza. La perdita di giovani vite, spezzate tragicamente nel pieno di una felice estate, ha lasciato tutti attoniti. Grande il senso di smarrimento e di impotenza che nondimeno deve farci riflettere e diventare occasione per ricercare un senso anche alla caducità della vita. Abbiamo già avuto modo di sottolineare che di questa tragica perdita conserveremo negli anni a venire un’eredità inestimabile: la consapevolezza della vita come dono ricevuto, che potrà protrarsi – anche oltre il distacco – per restituire rinnovata fiducia e speranza, grazie ad un atto di estrema generosità qual è la donazione degli organi. La Reggenza invita, a tale proposito, tutti i cittadini e le cittadine a considerare la donazione degli organi, del sangue, del midollo osseo, come forme di solidarietà sociale, di amore collettivo, di dedizione e di generosità verso il prossimo, affinché ogni vita salvata da queste donazioni possa essere la vita di ognuno di noi, anche nel dolore e nella sofferenza”. Così ha detto la Reggenza nel saluto di commiato al Consiglio al termine del suo mandato semestrale. La voce rotta dalla commozione.

Muor giovane chi è caro agli dei, scriveva Menandro nel frammento 111K.Th, noto soprattutto grazie alla citazione fatta da Leopardi (epigrafe del suo Amore e morte «muor giovane colui ch’al cielo è caro»). Ma è molto difficile metabolizzare il vuoto lasciato da Giada e Simone con la loro morte improvvisa. Rimane solo il ricordo straziante della loro gioventù spezzata da un destino avverso e la consolazione che parte della loro vita è diventata nuova speranza per altre giovani vite, grazie al trapianto degli organi.

Un trapianto può salvare la vita o migliorarne la qualità. Il trapianto è l’unica terapia che non si può comprare e che si può solo donare. La donazione vive del consenso.  Parlare di donazione vuol dire infatti affiancare alla disperazione la speranza, trovare una chiave di lettura e di accettazione dell’inaccettabile e dell’incomprensibile, come una pandemia, come la morte di una persona cara. La donazione di organi, tessuti e cellule è un gesto di grande valore civico grazie al quale ogni anno migliaia di persone colpite da gravi malattie, spesso incurabili o irreversibili, ritrovano il sorriso della vita.

La figura del donatore, sia essa intesa come donatore da vivente che come donatore dopo la morte, viene tutelata dal punto di vista medico, etico e legale. Si tratta di norme di diversa natura che hanno tuttavia un unico obiettivo comune: rendere più consapevole la scelta di chi intende esprimersi a favore della donazione, garantire il rispetto della volontà espressa e, nel caso della donazione da vivente, tutelare la salute psico-fisica del donatore. Le norme, inoltre, garantiscono anche il diritto alla cura per i pazienti affetti da malattie per cui il trapianto rappresenta l’unica terapia possibile.

Oggigiorno gli ospedali sono meglio attrezzati per la donazione di organi rispetto ad alcuni anni fa. Garantiscono la qualità e la sicurezza della ricerca scientifica inerenti il prelievo e il trapianto; la rigorosità dei protocolli sanitari, delle terapie contro il rigetto, della ripresa post operatoria.  La formazione continua e l’aggiornamento professionale degli addetti in istituti specializzati consente di realizzare sviluppo e acquisizione di nuove competenze. Non v’è dubbio infatti che una formazione di qualità stimoli il miglioramento personale e la crescita professionale dei professionisti.

San Marino è ancora indietro dal punto di vista normativo, a parte la legge n. 48/2002 che istituisce il registro dei donatori di midollo osseo. C’è poi un documento del Comitato di Bioetica, del 2010, sugli “Aspetti bioetici della donazione di organi e tessuti a fini terapeutici o scientifici”. La prima donazione da vivente avvenuta a San Marino (2014) è stata quella di Morena Ranocchini: suo figlio vive con il suo rene.

Le cronache riportano ormai da qualche anno che la legge sulla donazione di organi è in arrivo, ma ancora non c’è, quantunque sia già stata approvata la norma n. 95/2016 “per l’accertamento e la certificazione di morte”, che in qualche maniera costituisce il primo passo di un iter per altro complesso. Al momento, chi avesse intenzione di donare i suoi organi, può lasciarlo detto o scritto, oppure possono decidere i familiari. Ma l’eventuale espianto e conseguente donazione possono essere eseguiti solo fuori confine.

a/f