
E’ un’odissea… Anzi, è l’Odissea, il celebre libro di Omero. Quando mancano poco meno di tre settimane alla definizione delle liste elettorali, con annesse relative coalizioni, tutto è definito e tutto è da definire: come la celebre Penelope, si costruisce di giorno e si disfa di notte! Ogni accordo -vecchio o recente- appare come scritto sulla sabbia.
Impossibile, al momento, azzardare gli assetti politici delle prossime elezioni, che, comunque, andranno definiti entro la fine di questo mese di aprile.
Il Pdcs si coalizzerà per centrare la soglia del 50% più uno che, grazie al premio di maggioranza, gli potrebbe permettere di conquistare una rassicurante maggioranza già all’indomani del 9 giugno prossimo?
Chissà… Ogni scenario si costruisce di giorno e si disfa di notte. Più chiara, invece, appare la situazione candidati, con qualche “grande vecchio” che potrebbe mollare e qualche altro “grande vecchio” che potrebbe tornare. Chi sembra deciso a mollare è Pasquale Valentini, anche se è difficile crederlo, oggi 71enne e ininterrottamente in Consiglio Grande e Generale dal 1988, ovvero da 35 anni abbondanti, nonché Segretario di Stato per quattro mandati.
Il secondo che sembra deciso a interrompere il suo impegno politico in Consiglio Grande e Generale, dove ha rappresentato Noi Sammarinesi dal 2008, sarebbe Gian Nicola Berti, attualmente Segretario di Stato agli Affari Interni. La decisione definitiva non l’avrebbe ancora presa, ma starebbe seriamente pensando di abbandonare il Consiglio Grande e Generale, come avrebbe confidato a più di un compagno i partito.
Per due possibili uscite dal Consiglio non manca un probabile rientro: quello di Antonella Mularoni nelle fila di Repubblica Futura… Il “nuovo” che ritorna? A spingere perchè ciò accada -come riecheggia nei “corridoi” della politica sammarinese- sarebbe il partito, alla ricerca di -al di là degli incarichi formali- un nuovo “leader” rappresentativo.
La Mularoni, già presidente di Alleanza Popolare dal 1993 al 2008, venne eletta per la prima volta in Consiglio Grande e Generale nel 1993 e quindi nominata Segretario di Stato per gli Affari Esteri nel 2008, dopo una lunga esperienza presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
Dalla “padella” Renzi alla “brace” Mularoni? Non saprei. Se su Nicola Renzi, ma non è il solo fra gli uomini di Rf, sono non poche le ombre che ne offuscano l’autorevolezza politica -come emerso ad esempio dalla testimonianza della Presidente di Bcsm, Catia Tomasetti, durante il cosiddetto processo Buriani-Celli (leggi qui o qui)-, di Antonella Mularoni nessuno -alla luce di quanto successe poi- potrà mai dimenticare l’intervento fatto in Consiglio Grande e generale all’indomani della nomina di Wafik Grais alla Presidenza di Banca Centrale (leggi qui): “…Aiuterà anche noi perché l’alto livello di questa figura obbligherà anche noi a pensare un po’ più in alto e mi auguro che il suo profilo ci faccia guardare all’interesse del sistema (…). Mi auguro che la scelta del direttore, che dovrà essere fatta in tempi brevissimi, vada nella stessa direzione”… E, purtroppo, la scelta del Direttore andò nella stessa direzione… Ma, soprattutto, quel Presidente di “alto livello” sarebbe stato nominato nonostante “risultasse privo di uno dei requisiti previsti” (Ordinanza Commissario della Legge Elisa Beccari – leggi qui).
Non mancano “ritiri”, o meglio voci di ritiri, neanche sul fronte Libera, dove sono in due a pensare seriamente di non presentarsi alle prossime elezioni: Iro Belluzzi e Guerrino Zanotti.
Dunque, mentre è ancora tutto da definire lo scenario delle alleanze e delle eventuali coalizioni, a tenere banco sono le “probabili formazioni” delle diverse liste elettorali, dove nomi di spicco potrebbero sparire e altri potrebbero ritornare… “A volte ritornano” era il titolo di un celebre film del 1991 tratto da un romanzo di Stephen King… Un film horror.
Enrico Lazzari