Intervista all’ex Segretario Iro Belluzzi, candidato con Noi per la Repubblica. Proprio alla luce dell’alto e importante ruolo ricoperto abbiamo provato una volta tanto a lasciare da parte le polemiche cercando di essere propositivi attraverso idee concrete.
Belluzzi, nella chiacchierata che ha fatto da appendice a questa intervista sembra che lei abbia le idee molto chiare su come e dove intervenire. Cerchiamo di essere per quanto possibile sintetici e provi a dire ai lettori-elettori quali impegni si sente di prendere qualora fosse eletto. Partiamo dalla Sanità. Che cosa fare?
“Investimenti privati a favore della salute dei cittadini in primo luogo. Un’apposita proposta legislativa potrebbe prevedere particolari benefici (terreni, fisco, servizi) a favore di imprenditori della Sanità Italiana interessati a creare insediamenti specialistici, multidisciplinari. Ciò produrrebbe dei vantaggi per la cittadinanza, alla quale verrebbero riservate condizioni di particolare beneficio, in ambiti specialistici, non coperti dall’attuale sistema della Sanità pubblica sammarinese. Ciò che ho in mente è un programma in grado di valorizzare il progetto: progetto che non solo renderebbe San Marino un riferimento per gli ambiti italiani di prossimità, Emilia-Romagna, Marche e Toscana, ma avrebbe delle ricadute occupazionali per le figure paramediche e nei prestatori di servizi. Il progetto potrebbe coinvolgere anche compagnie di assicurazione specializzate nei rami sanitari, interessate a plafonare i costi delle assistenze”.
Rimanendo sempre in quest’ambito dove e come interverrebbe immediatamente?
“Guardando all’andamento demografico del Paese io credo si debba sviluppare maggiormente la medicina territoriale. L’assistenza sanitaria deve avvenire sul territorio con modalità diverse, prevendendo anche visite specialistiche a domicilio come avviene del resto già in alcune regioni italiane. E’ comunque importante dare la possibilità ai pazienti di non spostarsi dal proprio Castello. Aggiungo che, come già scritto in norme non approvate nell’ambito della riforma del mercato del lavoro, è necessario dare la possibilità di contrattualizzate i famigliari per svolgere attività di assistenza ai propri congiunti”.
In questa campagna elettorale purtroppo abbiamo sentito parlare poco di cultura. Che ne pensa?
“Condivido. In concreto andrei a istituire, sviluppare e promuovere la prima Laurea in E-commerce. Il progetto non particolarmente costoso, potrebbe costituire un segnale coerente per accreditare una rinnovata volontà di San Marino ad aprirsi al mondo, senza immaginare gli effetti di globalizzazioni generiche, ma con la possibilità di produrre competenze, tecniche, ingegneristiche e di marketing, tali da determinare opportunità di lavoro per i giovani del Titano ma soprattutto attraendo studenti dall’ Italia e – perché no!- dall’Europa. Il progetto per la natura stessa del suo contesto web, potrebbe aggregare docenze internazionali ed anche coinvolgere sponsor interessati a sviluppare i mercati e-commerce”.
Lei è stato Segretario al lavoro. Al di là delle facili ricette, può proporre qualcosa di nuovo per un settore mai come oggi martoriato?
“Suggerisco di puntare sulla ‘formazione produttiva’ prevedendo che lo Stato di San Marino paghi l’80 % dello stipendio dei giovani assunti dalle imprese (eventualmente in settori preordinati) con un opportuno programma di verifiche semestrali, che possano verificare l’effettivo livello di competenza, all’interno del perimetro delle mansioni, per le quali le imprese hanno ricevuto il beneficio indicato”.
E per quanto riguarda il turismo? Si deve puntare su monorotaie e dirigibili o ha in mente altro?
“Preferisco restare alle proposte concrete e fattibili. Un’ offerta turistica tradizionale è difficile che possa portare a risultati migliori di quelli attuali, pertanto sono da considerare ‘turismo’ quei soggiorni funzionali, motivati da studio, lavoro, sanità, fiere di settore ed eventi di nicchia (esempio: Umbria Jazz) o Festival documentaristici, molto specifici: vedi ambiente. Penso anche e proprio ad eventi con particolare connotazione sociale che possano rappresentare anche un modo per accendere i fari su temi verso i quali non c’è la necessaria attenzione: dell’ambiente ho appena detto, mi viene immediatamente in mente la disabilità”.
Dei disastri in economia e giustizia è stato detto un po’ tutto. In quali altri ambiti a suo avvisto sono stati commessi errori?
“In generale credo che la politica abbia fatto il grande errore nel prendere solo decisioni sulle emergenze del momento senza pensare a misure di ampio respiro e sistemiche che potessero creare i presupposti e le prospettive per il futuro. Mi riferisco in particolare ai rapporti con l’Italia”.