San Marino. La nomina dei nuovi Capitani Reggenti scelti dalle opposizioni e da consiglieri responsabili, dimostra che è possibile trasgredire gli ordini della Democrazia Cristiana … di Emilio Della Balda

La nomina dei nuovi Capitani Reggenti scelti dalle opposizioni e da consiglieri responsabili, dimostra che è possibile trasgredire gli ordini della Democrazia Cristiana. E’ una scelta di dignità, ma dovrebbe preludere ad un nuovo corso della politica orientato verso l’alternanza democratica impostata sui programmi per il Paese e non sulle conventicole e gli interessi.
La fine anticipata della Legislatura dovrebbe anche mettere fine alla confusione, all’incertezza, alla mediocrità, all’avventurismo, di una politica debole guidata dalla cricca.
E’ una Legislatura che doveva finire entro il suo primo anno per i gravissimi errori di alleanze, assi preferenziali, accordini personali, nonché di metodo di governo e di impegni subito disattesi.
Si è trascinata fino ad oggi dopo anni di immobilismo, di lotte di potere, di gestione opaca, di tessere pesanti, che hanno seriamente danneggiato il Paese.
Il balletto di tutti i cespugli intorno alla DC, ha portato il partitone ad una egemonia scombicchierata, ad una gestione pressapochista, alla negazione di ogni riforma, al ridicolo governino di fine Legislatura che non aveva neppure i voti per nominare la Reggenza.
Solo adesso è scattata la rivolta.
Il declino in cui è stato portato il Paese è evidente: debito pubblico enorme, disordine finanziario, mancanza di metodo e di trasparenza, promesse non mantenute, gestione alla giornata, rapporti equivoci con faccendieri, attività fuori controllo ed altro.
E’ dunque indispensabile aprire una fase di chiarezza e di moralità della politica.
Coloro che vogliono ancora sedersi sugli strapuntini della DC devono dirlo chiaramente ai cittadini.
Così come devono parlare chiaro coloro che vogliono il cambiamento.
Con la nomina dei nuovi Capitani Reggenti si è voltata una pagina, ma non basta. Bisogna cambiare il libro.
Emilio Della Balda