
Sono passati tre mesi dalle ultime elezioni politiche generali e la franchigia che naturalmente viene concessa ad ogni nuova maggioranza sta per finire, mentre la luna di miele che solitamente l’elettorato manifesta durerà qualche altro mese.
Chi è però avvezzo alle cose della politica sa leggere le situazioni fin dalle prime mosse. Ebbene, per quanto riguarda lo stato della Sanità sammarinese è evidente che si stanno confrontando due idee abbastanza contrapposte. D’altronde lo si era capito già dalla campagna elettorale che vi fossero in campo due visioni diverse in generale: da una parte c’è stato l’elogio della continuità, dall’altra l’esaltazione della discontinuità.
Questo sarebbe stato ininfluente se i risultati ottenuti dalle forze politiche che rappresentano queste due posizioni non le avessero poi obbligate a dare vita all’attuale maggioranza per costituire il Governo della Repubblica. E qui la cosa si complica perché non solo nella Sanità ma in molti altri campi, le forze di Governo dovranno mediare posizioni molto diverse al fine di trovare la “quadra”, per dirla in gergo politichese.
Comunque, per quel che riguarda la Sanità, l’impressione fino ad ora ricavata era di un immobilismo sconcertante, degno del bradipo. Una sorta di “menar il can per l’aia”, inteso a prendere tempo, a ratificare l’operato del Governo precedente e a trovare cavilli, tipo il contratto del Direttore Generale per lasciare passare tempo prezioso per chi rappresenta la continuità a tutti i costi.
E allora bene ha fatto Libera, Partito che assieme al P.S, e al P.S.D., rappresenta la Coalizione riformista spesasi nella campagna elettorale per la discontinuità, a puntualizzare la propria posizione in merito. “Non ci stiamo ad assistere al declino – della Sanità pubblica – senza fare nulla”, e ancora: “L’efficienza dei servizi è una priorità” e “il Comitato Esecutivo va rinnovato interamente”, sono moniti molto chiari che, io credo, non potranno fermarsi di fronte a scuse e tatticismi.
D’altronde il rinnovo del Comitato Esecutivo è stato previsto nell’accordo di maggioranza e poi è sufficiente guardarsi attorno per rendersi conto che la dirigenza attuale della Sanità ha fallito su tutta la linea. Purtroppo, nessuno dei problemi con i quali i sammarinesi hanno a che fare ogni giorno frequentando la Sanità Sammarinese è stato risolto. Code ovunque, negli ambulatori, nelle farmacie, per le visite specialistiche; i medici continuano ad andarsene e solo l’abnegazione del personale medico e paramedico rimasto al proprio posto riesce a non fare affondare irrimediabilmente la nave. Se non si affrontano i problemi che stanno alla base di queste situazioni e si risolvono con interventi concreti, c’è da chiedersi fino a quando il sistema sarà ancora in grado di tenere.
Ora, incaponirsi per mantenere lo status quo a chi giova? Evidentemente ci sono ragioni a noi comuni mortali sconosciute che in qualche maniera giustificano l’attuale andazzo e che, forse, sono conosciute solo da una ristretta cerchia di amici degli amici degli amici; e questo sarebbe veramente preoccupante perché tutti gli altri cittadini sarebbero spettatori a loro insaputa.
Ora torna di moda l’idea del nuovo Ospedale, quando non si riesce a far funzionare a dovere quello vecchio; quando i medici se ne vanno e non sono sufficienti neppure ora; quando si è ostaggi di una organizzazione mutuata dalla realtà italiana, quando dovremmo concentrarci sulle reali esigenze e concrete possibilità della nostra micro-realtà.
Non se ne può più di super consulenti profumatamente pagati che non cavano un ragno dal buco. Ne abbiamo provati già più di uno, ma l’esito è sempre lo stesso: “Zero tituli”! L’attuale super Direttore Generale, inavvicinabile per i comuni esseri mortali, dono della Sanità calabrese, salito alla cronaca grazie all’Emittente nazionale italiana,” la 7”, ovviamente non fa eccezione, anzi conferma tragicamente la regola, confortato da un Comitato Esecutivo prono, molto attento alle poltrone e al raggiungimento dei premi di produzione. Ma in concreto, quali sono questi obiettivi raggiunti? Qualcuno potrebbe fare un elenco preciso, magari da confrontare con i cittadini in un incontro pubblico? Possibile che tra i professionisti sammarinesi o che hanno gravitato per anni nel nostro Ospedale, non ci sia nessuno capace di ricoprire i posti apicali della Sanità? Devono sempre essere gli “amici” dei soliti noti? Basta! Soprattutto se i risultati sono quelli oggi sotto gli occhi di tutti.
Capisco le dinamiche politiche, soprattutto di coalizioni non omogenee; capisco che i tempi della politica non sono quelli di altre realtà, perché la politica deve tenere conto di una pluralità di situazioni, di legittimi interessi e di rituali consolidati, ma la Coalizione Libera/PS – PSD ha l’obbligo di essere alla fine coerente con quanto annunciato pubblicamente nei mesi scorsi, anche perché la realtà delle cose, in questo caso, giustifica un cambiamento radicale da ogni punto di vista si guardi lo stato in cui versa la Sanità sammarinese.
Augusto Casali