Gli scarsi risultati fino ad ora ottenuti dall’attuale Governo hanno l’effetto di minare le basi d’argilla sulle quali si è poggiata la Coalizione risultata vincente alle ultime Elezioni Politiche Generali. Per essere sicuri di ottenere più voti degli avversari, grazie ad una legge elettorale riformata per metà senza avere il coraggio di tornare al sistema proporzionale puro, si è imbarcato di tutto in Coalizione, così da far trovare in coabitazione ben 7 partiti, alcuni dei quali già divisi tra loro. Era fatale che le differenze tra gente che non può stare insieme per storia, per cultura, per ideologia, emergessero prepotentemente.
Che le cose non vadano bene lo si vede guardandosi attorno. Non c’è un settore che non abbia seri problemi: la situazione finanziaria non è certamente tranquilla a differenza del passato; la Giustizia è a pezzi e gli ultimi avvenimenti di cui sono stati protagonisti alcuni inquilini di via dei Tavolucci hanno fatto piombare personaggi e sistema giudiziario in una crisi di credibilità difficile da recuperare senza cure decise che questa politica timida, poco autorevole ed incerta non sembra in grado di esercitare; il Turismo fa acqua da tutte le parti e le politiche dissennate messe in campo in questa stagione in modo autoritario ed incompetente, oltre a non favorire la ripresa del settore, sta ottenendo anche di fare imbestialire i cittadini residenti e far scappare a gambe levate i turisti che si fermano a tentare di dormire a San Marino; la Sanità è divenuta un apparato burocratico elefantiaco degno di un grande paese con milioni di abitanti quando invece siamo una realtà di 33/34 mila anime. Recuperando semplicemente il buon senso e riconsegnando la gestione pratica dell’ospedale e degli ambulatori a primari e direttori, senza ingerenze politiche e senza sovrastrutture come il Comitato Esecutivo, di certo le cose assumerebbero una dimensione più realistica, più funzionale e probabilmente anche più umana; la Politica Estera, se guardiamo i risultati, non possiamo di certo dire che brilla per intraprendenza e nemmeno per essere riuscita ad instaurare con la vicina Italia un solido rapporto. Le vicende “Targhe” e “Vaccini” insegnano!
Con questo quadro e con i già sopra esposti presupposti elettorali, era inevitabile che cominciassero le fibrillazioni e soprattutto lo scaricabarile delle responsabilità. Così, giocando di anticipo, RETE ha pomposamente chiesto la verifica di Governo.
La verifica è iniziata ma non si è chiusa e forse non si chiuderà mai, perché se si dovesse chiudere qualcuno dovrebbe lasciarci le penne, ovvero “lo scarannone”. E allora, nulla trapela ufficialmente ma i rumors parlano di vere e proprie zuffe, e qualche attacco frontale preventivo. Così sembra che RETE attacchi la DC; la DC attacchi Motus Liberi; Motus Liberi porge l’altra guancia anche se spesso dissente pubblicamente, mentre a quelli della Lista NPR non li attacca nessuno, non ci pensano proprio perché tanto sono così separati in casa che si attaccano da soli.
Ed è così, in questa confusione, che ognuno fa quello che vuole: si dimettono alti dirigenti che però rimangono per mesi al loro posto; Segretari di Stato minacciano dimissioni che però non arrivano mai; addirittura c’è chi con molta fantasia avrebbe inventato le pre-dimissioni, un istituto inesistente nel mondo ma presente a San Marino. Fantastico!
La verità è che nessuno fa sul serio perché altrimenti qualcuno dovrebbe lasciare il proprio posto nel Governo per portare avanti coerentemente le proprie idee. E dove si trovano più oggi uomini che per le proprie idee si dimettono……Meglio il politicamente corretto, meglio far finta di litigare, meglio la gallina oggi che l’uovo domani, meglio il grigiume uniforme.
Insomma una grande sceneggiata giocata sulla testa di cittadini preoccupati per il futuro del Paese, ai quali i giochini di palazzo non interessano minimamente ma che forse saranno pentiti di aver dato il proprio sostegno a schieramenti e personaggi rivelatisi, alla prova dei fatti, davvero modesti e deludenti.
La maschera è caduta e la verifica di Governo, che un tempo aveva profondi significati politici, si sta tramutando in una “Verifichina” del nostro tempo informe per abbindolare quegli elettori più sprovveduti che ancora non hanno capito e che si accontentano di un’operetta da due soldi.
Augusto Casali