San Marino. L’ASTROLABIO – “Libertà di stampa, poteri forti, Europa” … di Augusto Casali

Il 3 maggio scorso si è celebrata la Giornata Internazionale della Libertà di Stampa. Un momento in cui si è avuto modo di riflettere sul significato civile e democratico di un bene che, forse, a volte si dà troppo facilmente per scontato: La libera circolazione delle notizie, la libera manifestazione del pensiero, la stampa libera. In una parola la democrazia!

Eppure, proprio in Consiglio Grande e Generale un rappresentante del popolo, un rivoluzionario pentito, ha manifestato un certo fastidio nei confronti di coloro i quali, non essendo rappresentati in Consiglio Grande e Generale, avrebbero, nell’anno di grazia 2025, l’ardire di esprimere pubblicamente il proprio pensiero sui maggiori temi di attualità sammarinese. Fatto che, converrete, è un po’ meno democratico.

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

E allora, quali sono il pensiero e la stampa libera? Solo quelli che fanno comodo o quelli che senza reverenze e senza asservimenti danno spazio a tutti e a tutto ciò che succede nella società?

Purtroppo, siamo in un’epoca in cui è difficile riconoscere la verità dalla menzogna, perché informazione e controinformazione si inseguono continuamente, ogni giorno. E questo accade anche nella nostra piccola realtà, perché anche nel nostro piccolo Paese c’è chi è veramente libero e chi invece, magari suo malgrado, è costretto a dipendere da qualcosa o da qualcuno. Allora, forse, diviene importante il pluralismo dell’informazione, così che ognuno possa avere più fonti a disposizione e autonomamente possa poi formarsi una propria idea sui fatti.

Un esempio di questi ultimi tempi, di come può funzionare l’informazione, è stato l’intervento del Prof. Alessandro Orsini, professore di sociologia del terrorismo, direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e noto volto televisivo, il quale ha parlato di Unione Europea e il suo intervento, qualora fosse sfuggito, va cercato con il lanternino perché è ben difficile trovarlo sui maggiori giornali e mezzi di informazione italiani.

Orsini ha detto che la Presidente della Commissione U.E è la massima rappresentante di una Europa distante dai suoi cittadini; che è stata creata una impalcatura di potere europeo ed è stata tradita la fiducia della gente, in quanto al servizio di interessi che nulla hanno a che vedere con il bene comune.

Poi si è soffermato sulle modalità con le quali la Von Der Leyen è giunta alla presidenza; e cioè, senza nessun voto popolare, nessun coinvolgimento diretto. In pratica il potere è stato spartito nelle segrete stanze ed è ora difficile poter parlare di legittimità.

E per rafforzare il concetto, il Prof Orsini ha ricordato i tempi della Pandemia, quando durante la crisi sanitaria interi documenti sono stati occultati e i cittadini non hanno mai visto i contratti firmati con le multinazionali farmaceutiche. Non è possibile parlare di trasparenza se la verità viene nascosta dietro clausole segrete. E allora viene da chiedersi: chi decide veramente in Europa oggi? I cittadini o i gruppi di potere? Ogni giorno che passa sembra che la democrazia sia spinta sempre un passo più in là, fuori dalla porta.

Il potere, quello vero, non sta nei palazzi illuminati né nei discorsi solenni. Sta dove non lo vediamo. Noi cittadini siamo l’Europa e se non ci riprendiamo ciò che ci appartiene perderemo tutto. Si è privilegiata l’efficienza burocratica alla partecipazione democratica.

Fin qui Orsini. Ebbene, come si fa a dargli torto?

Il sogno dei fondatori mirava ad una Europa ben diversa da quella attuale. Sognavano l’Europa dei popoli e non delle élite. Una Unione Europea fondata sulla cooperazione, la comprensione, la trasparenza e il rispetto della volontà democratica. Oggi l’apparato burocratico è lontano da tutto questo e i parlamenti nazionali e anche il Parlamento Europeo hanno ormai margini limitati.

Tutto questo, nel momento attuale, dovrebbe far riflettere anche noi sammarinesi che, forse, anziché rispetto a quella attuale, dovremmo trovare la giusta collocazione nei confronti dell’Europa sì, ma quella sognata dai fondatori dell’ideale europeo, i quali, oggi, sarebbero probabilmente molto delusi di come sono andate le cose!

Augusto Casali