San Marino. L’ASTROLABIO – “Quante chiacchiere sulla Sanità” … di Augusto Casali

Di Sanità se ne parla spesso perché è uno dei settori vitali un po’ ovunque e quindi anche nel nostro Paese. Anzi, direi soprattutto per un piccolo Paese come il nostro, che nonostante le ristrettezze economiche dell’epoca, salì, nell’ormai lontano1955, agli onori della cronaca mondiale per aver dato vita in campo sanitario ad un sistema di copertura pubblica a tutela di ogni sammarinese. Tutti parlarono della lungimiranza di chi governava la Repubblica di San Marino.

La scelta fatta ebbe grande riscontro anche fra la popolazione di San Marino, la quale ovviamente aveva tratto enorme beneficio, essendo ogni cittadino soprattutto certo che nell’arco della propria esistenza non avrebbe corso il rischio di rimanere solo davanti alla eventualità della malattia.

L’Ospedale di Stato e l’intero sistema sanitario è stato organizzato al meglio e ricordo ancora oggi numerosi nomi di medici che hanno lavorato alle dipendenze della Pubblica Amministrazione contribuendo a rendere il nostro sistema ottimale per le esigenze della popolazione di quel tempo. Dirò di più, la nomea del nostro ospedale e dei suoi medici evidentemente doveva essere notevole se è vero che anche dalle zone limitrofe ed oltre, venivano pazienti a farsi curare a San Marino.

Anche nel periodo più recente tutta una serie di medici di comprovata professionalità pose le fondamenta per garantire un sistema sanitario efficiente, apprezzato dagli utenti. Poi però, non so quale genio, ha cominciato a scopiazzare il modello italiano e, perdendo di vista la nostra specificità, ha avuto troppa fretta nel mandare in pensione molti medici capaci senza aver preparato le alternative, e le cose si sono enormemente complicate.

E’ vero che la popolazione sammarinese in questi decenni è aumentata di numero, ma siamo sempre 33/34.000 mila abitanti, non milioni e darsi una organizzazione che eviti code ovunque, dalle farmacie, agli ambulatori e negli uffici e disagi soprattutto agli anziani, non dovrebbe essere impossibile. La tecnologia pensavo potesse venire incontro alle esigenze sia dei pazienti che dei medici, guadagnando in efficienza e in tempistica.  Invece, vengono cambiati i sistemi telematici, ti aspetti che nell’era dell’uomo sulla luna sia sufficiente spingere un bottone perchè il progresso soppianti il passato, e invece ti accorgi che non è così, anzi! E allora ti chiedi, invano, per quale motivo è stato cambiato un sistema già collaudato? Di chi sarà stata l’idea? Chi ha gestito la cosa?

La burocrazia, l’unica cosa che a San Marino aumenta, oltre ai prezzi della spesa, è riuscita a penetrare anche nel sistema sanitario sammarinese ed in modo massiccio, ben oltre il necessario e il tollerabile, visto che in ballo c’è la salute dei cittadini. Il fiore all’occhiello nel settore è costituito dal famigerato CUP, attraverso il quale devono transitare tutte le prenotazioni, anche se a San Marino c’è un unico ospedale e un’unica Unità Operativa per ogni specialità. Vi faccio un esempio: personalmente, vista l’età e gli acciacchi, frequento un paio di Unità Operative. Proprio due di settimane fa, a seguito di una visita di routine, mi è stato previsto un nuovo controllo. Mi sono recato al CUP, dove trovo peraltro sempre personale disponibili, e mi sono sentito dire che ancora non avevano la griglia delle disponibilità che gli viene ovviamente inviata dalla stessa Unità Operativa che mi ha prescritto la visita e gentilmente mi è stato chiesto di rifarmi sentire a metà del mese di ottobre. Prima dell’avvento del CUP, l’Unità Operativa che ti prescriveva la visita, ti rilasciava la richiesta che comprendeva anche data e ora della visita stessa. E allora mi chiedo? Perché a San Marino è stato scopiazzato dall’Italia anche il CUP. Chi ha avuto questa fantastica idea? 

Purtroppo si è perso il buonsenso; continuiamo ad importare dirigenti dall’esterno, i quali non conoscono la realtà e la specificità sammarinese; stanno qualche tempo a San Marino, si godono ottimi trattamenti economici e premi di produzione non meglio specificati, trovano nuovi impieghi, se ne vanno e a noi sammarinesi, ogni volta, rimangono i problemi da risolvere. Possibile che non ci sia nella nostra Repubblica una persona nata e cresciuta a San Marino capace di organizzare l’ospedale e il sistema sanitario, del suo Paese?

Al di là delle chiacchiere, tante, troppe, che si sentono qua e là, occorre tornare al buon senso. Occorre eliminare la politica e le sue lunghe mani, tipo Comitato Esecutivo, sovrastruttura di cui non ho ancora capito l’utilità, per tornare a dare, nella gestione quotidiana, la responsabilità ai vari primari e ai dirigenti delle Unità Operative. Cioè a coloro i quali vivono giornalmente sul campo, nella pratica e non nella teoria, a contatto con i pazienti, che hanno tutto il diritto di confrontarsi con il medico, e con le dinamiche quotidiane dell’operatività concreta. Quindi non sarebbe così difficile rimettere un po’ a posto le cose, sicuramente migliorarle!

E questa sorta di “scaricabarile” a cui si sta giocando nella Sanità da qualche tempo, dove si cerca il capro espiatorio e si tenta di evitare qualche responsabilità, è davvero deprimente agli occhi dei cittadini, i quali ben sanno che le responsabilità sono diffuse e partono da lontano. 

Ma sanno anche che quando la nave va in “panne”, la responsabilità parte inevitabilmente sempre dal comandante! 

Augusto Casali