Nel giugno 2013 la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino hanno siglato un ‘’Accordo di collaborazione economica’’ che, tra le altre cose, prevede anche lo scambio di servizi idrici.
In forza di quell’accordo la giunta Errani il 22 dicembre 2014 ha deliberato, peraltro una delle ultime delibere, di accogliere la richiesta del Titano – già inoltrata qualche mese prima – che prevedeva la fornitura di un quantitativo massimo annuo di acqua potabile di 804.000 metri cubi e un minimo di 580.000 metri cubi all’anno, con una erogazione massima al giorno non superiore ai 3.500 metri cubi da Ridracoli.
Nel periodo novembre-maggio di 15 litri al secondo, che salgono a 40 in estate (periodo giugno-ottobre) con un incremento della fornitura nel periodo giugno-ottobre di 400 metri cubi al giorno, per un totale massimo di 61.000 metri cubi all’anno in piu’ oltre alla normale erogazione.
Nella delibera della Giunta Errani si precisava anche la “possibilità di interruzione della fornitura idrica alla Repubblica di San Marino in caso di eventi imprevisti e non prevedibili o per cause di forza maggiore”, così come se fosse il Titano in emergenza è previsto un “incremento straordinario della fornitura fino a 65 litri al secondo, garantendo comunque prioritariamente la fornitura agli utenti del servizio idrico integrato italiano”.
Quindi possiamo usufruire della fornitura di acqua potabile da Ridracoli ma questa potrebbe anche venire meno, anche se negli ultimi anni – a dire il vero – non è mai successo.
Ma ciò potrebbe accadere! Se ciò si verificasse poi cosa facciamo?
Quello che è certo è che fino al 2024 abbiamo questo accordo che potrà essere rinnovato, o meno, se entrambi le parti sono d’accordo.
Di fatto dipendiamo dall’Italia anche nel settore dell’approvvigionamento idrico, oltre che in quello energetico e per i rifiuti. E’ ora che le cose cambino e si cominci ad investire su infrastrutture nel nostro territorio.
Tornando al settore idrico non si era detto che si poteva fare anche un nostro invaso, tutto sammarinese, a Gorgascura?
E perchè non si vuole fare e rendere autonomi, seppur parzialmente, la Repubblica di San Marino nel settore della fornitura idrica?
Perchè non trattenere l’acqua che scorre nel nostro territorio anziché farla defluire nel Marecchia e quindi comprarla ad un costo importante dall’Emilia Romagna?
Perchè non investire nel nostro territorio? Soprattutto ora!
E’ ora che il governo passi dalle promesse ai fatti!
Soprattutto quando si parla di fare investimenti sul nostro territorio! Iniziative che potrebbero rafforzare la nostra autonomia e farci spendere di meno e far diminuire le spese correnti che gravano sul bilancio statale.
Con il bond, quindi con il debito pubblico, ora abbiamo anche le risorse!
Oppure si vuole spendere questa enorme mole di denaro, a nostro disposizione, in spesa corrente o in esclusive feste di gala di beneficienza al Kursaal pagate però con il denaro pubblico?
Occorre, invece, essere molto chiari e fare una lista, da rendere pubblica, di come è stato impiegato, o lo sarà, questo denaro che tutti i sammarinesi dovranno ripagare con tanto di interessi.
to be continued..
Marco Severini
(editoriale pubblicato anche su LA REPUBBLICASM)